(ted. Meran) Comune della prov. di Bolzano (26,3 km2 con 36.795 ab. nel 2008). Situata alla confluenza del Passirio nell’Adige, M. è costituita dal vecchio centro ai piedi del Monte Benedetto (517 m) sulla destra del fiume, dal sobborgo recente verso la stazione ferroviaria e dai due centri di Maia Alta e Maia Bassa, sulla sinistra del Passirio. Il territorio del comune è coltivato a vigneti e frutteti: notevolissima la produzione di uva (specialmente da tavola) e di mele, largamente esportate. Industrie enologiche, alimentari, del legno, meccaniche e chimiche. È una delle maggiori stazioni climatiche e di cura dell’Italia alpina.
Stazione militare romana in età imperiale, con il nome di Castrum Maiense. Possesso dei conti della Venosta, nel 12° sec. passò ai conti del Tirolo, divenendo capitale della contea e sede di una celebre zecca (1217). Il passaggio della regione ai duchi d’Austria (1363) e lo spostamento della residenza comitale a Innsbruck segnarono l’inizio della decadenza di Merano. Nel 1525 fu uno dei centri della rivolta dei contadini. Incorporata alla Baviera (1806-14), M. passò poi all’Austria, affermandosi come stazione climatica e termale. Nel 1918 fu occupata dalle truppe italiane.
La parte più antica di M., che si stende sulla destra del fiume, è attraversata dalla Via dei Portici e conserva notevoli monumenti antichi (duomo, dalla facciata merlata, 14°-15° sec., all’esterno trecentesca statua di s. Nicolò; chiesa gotica di S. Barbara; Castello Principesco, eretto dall’arciduca Sigismondo d’Austria, 1449-80). Anche la parte più moderna presenta edifici interessanti: S. Maria del Conforto, romanica (12° sec., con affreschi coevi e del 14° sec.); S. Spirito, gotica (15° sec.). Il museo ha raccolte di archeologia, folclore e dipinti di scuola locale.