Figlio (m. 867) di Teofilo, nell'842 successe al padre sotto la tutela della madre Teodora e di un consiglio composto, tra gli altri, del logoteta Teoctisto e dei fratelli di Teofilo, Barda e Petronas. In questo periodo venne ristabilito il culto delle immagini e promossa l'offensiva contro gli Arabi. Con l'appoggio dello zio Barda, nominato Cesare (862) e che di fatto gestirà il potere, M. si sottrasse (865) alla tutela della madre, che costrinse a ritirarsi in un monastero con le figlie, e di Teoctisto che fu ucciso. Barda fece sostituire il patriarca Ignazio con il laico Fozio (858), determinando di riflesso un irrigidimento nei rapporti con Roma. In questa fase si collocano la sottomissione dei Bulgari al patriarcato di Costantinopoli, l'evangelizzazione dei Chazary e alcuni successi riportati contro gli Arabi. Nell'866 Barda fu ucciso da Basilio il Macedone, per ordine di M. che lo adottò e lo associò al trono, ma fu infine a sua volta da lui ucciso, il 24 sett. 867.