Malattia infettiva e contagiosa contrassegnata soprattutto da esantema ed enantema tipici. È prodotta dal morbillivirus, genere di virus a RNA della famiglia Paramyxoviridi, che passa nelle secrezioni catarrali delle mucose così da essere facilmente trasmesso per via aerea. Dopo un’incubazione di durata variabile (9-11 giorni), il m. si manifesta con febbre, fenomeni irritativi e catarrali a carico delle prime vie respiratorie e della congiuntiva; spesso si osserva a carico della mucosa buccale, in prossimità dei premolari o dei molari inferiori, l’enantema caratteristico del m.: chiazze di arrossamento con punticini bianchi (segno di Koplick). Successivamente compare l’esantema, dato da piccole macchie cutanee rosso-chiaro che poi si fanno rilevate e di colore più scuro, per scomparire dopo 6-7 giorni. Il m. è una tipica malattia dell’età scolare, pur potendo colpire anche lattanti e adulti.
La prognosi è in genere benigna anche se, specie nei primi anni di vita, si possono osservare forme cliniche di estrema gravità: forma ipertossica (febbre alta, delirio, stato tossico ecc.); forma emorragica (emorragie cutanee, nasali, urinarie ecc.); forma soffocante (disturbi respiratori imponenti fino all’asfissia). In alcuni casi compaiono complicazioni neurologiche come la panencefalite sclerosante subacuta, a insorgenza tardiva (anche anni) ed evoluzione fatale.
Il trattamento è rivolto al controllo dei sintomi e alle eventuali complicazioni oltre che a migliorare rapidamente le condizioni generali. Dopo la guarigione residua uno stato di immunità quasi sempre permanente. La profilassi ‘repressiva’ del m. richiede l’isolamento dei malati per circa due settimane dopo lo sfebbramento e l’allontanamento dalla collettività dei bambini non immuni che abbiano avuto contatto con morbillosi, per un periodo di 10-15 giorni dall’ultimo contatto con il malato. Quella preventiva si basa sulla somministrazione del vaccino specifico, preparato con ceppi virali vivi attenuati.
Esantema morbilliforme Manifestazione cutanea avente i caratteri morfologici dell’eruzione che caratterizza il morbillo.