Periodo che intercorre fra la penetrazione del germe di una malattia infettiva nell’organismo e la comparsa dei primi sintomi della malattia stessa; varia nelle diverse malattie, essendo pressoché costante in ciascuna di esse: può essere di pochi giorni (influenza, scarlattina, colera) o di settimane e mesi (rabbia, tetano) e talora di anni (tubercolosi, lebbra).
Nella storia delle religioni, l’uso di dormire in un santuario allo scopo di ricevere, nel sogno, rivelazioni divine. Attestata soprattutto nell’antica Grecia, dove prevaleva l’i. diretta a ottenere istruzioni divine per la cura di malattie, specialmente nei templi di Asclepio, l’i. era tuttavia diffusa anche in altri ambienti culturali (antico Egitto, Asia Minore, America precolombiana ecc.).
Il processo per cui l’embrione si sviluppa dall’uovo, in quelle specie animali in cui, avvenuta la deposizione, le uova, per poter proseguire e condurre a termine lo sviluppo, abbisognano di condizioni, cure e protezioni particolari.
In alcune specie di Pesci le cure dell’i. sono proprie dei maschi che trattengono a incubare le uova nella cavità orale o in una tasca cutanea ventrale; in alcuni Anfibi sono invece le femmine a incubare le uova in tasche cutanee del dorso. Gli Uccelli provvedono all’i. delle uova covandole nel nido.
Nella pollicoltura, l’i. naturale delle uova si realizza per mezzo di chiocce, che si occupano anche dell’allevamento dei pulcini. Nell’ovicoltura industriale si preferisce l’i. artificiale, fornendo alle uova, in speciali apparecchi (incubatrici), le condizioni di temperatura (38-40 °C), di arieggiamento e di umidità necessarie per tutto il periodo di sviluppo del pulcino nell’uovo. Dopo una permanenza di 18 giorni nell’incubatrice le uova passano nei mobili di schiusa ove rimangono per altri 3 giorni. All’i. artificiale delle uova segue generalmente l’allevamento artificiale dei pulcini.
Anche negli allevamenti di Pesci oggetto della piscicoltura si pratica l’i. artificiale ponendo le uova fecondate ed embrionate a sviluppare in speciali apparecchi (cassette californiche) ove circola l’acqua. In queste cassette o trogoli, sgusciano dalle uova i neonati (avannotti), e l’i. continua fino a che essi, riassorbito completamente il sacco vitellino, non siano capaci di nutrirsi da sé.
In bachicoltura, l’i. si fa alla temperatura di 22-24 °C, quando le uova hanno trascorso il periodo di estivazione e quello di ibernamento.