Malattia infettiva acuta, causata da un vibrione (Vibrio cholerae asiaticae). Nella diffusione sono importanti i portatori, individui sani o guariti che ospitano nel loro intestino, e quindi eliminano, i vibrioni per mesi e anni.
I vibrioni ingeriti raggiungono l’intestino dopo aver attraversato lo stomaco. Pervenuti nell’intestino, provocano una grave enterite desquamativa, con imponente diarrea (scariche liquide, scolorate, con fiocchi bianco-giallastri di muco), causa di grave disidratazione fino al collasso, talora mortale. Il periodo d’incubazione va da poche ore a pochi giorni (3-6). La diagnosi di certezza si fonda su esami batteriologici (colture e identificazione sierologica dei microrganismi). La cura mira a ristabilire l’equilibrio idro-elettrolitico (fleboclisi di soluzione fisiologica, somministrazione orale di sufficienti quantità di sodio), a combattere l’infezione (chemioterapia o antibioticoterapia) e a sostenere le condizioni cardiocircolatorie. La profilassi richiede l’attuazione di rigorose norme individuali e generali: pulizia personale e degli abitati, scrupolosa igiene alimentare, controlli microbiologici nelle acque potabili e sui corsi d’acqua, individuazione e isolamento dei portatori del vibrione, lotta contro le mosche ecc. Assai efficiente è la profilassi vaccinica che induce immunità per oltre sei mesi, già dopo una settimana. L’Africa è il continente dove l’incidenza colerica è la più elevata del mondo, non per la particolare virulenza dell’agente patogeno ma per il sottosviluppo economico e sanitario. Il c. è diffuso anche nei paesi del Sud-Est asiatico e in alcune zone dell’America Latina.
Cholera infantum In pediatria, sindrome gastroenterica caratterizzata da abbondanti vomiti acquosi e da diarrea profusa, d’aspetto liquido-sieroso. L’aggravamento sopravviene rapido, con disidratazione, stato tossico e, in genere, ipotermia. Si cura con somministrazione orale di soluzioni diluite di cloruro di sodio, ipodermoclisi o fleboclisi a gocce, analettici.
Il nome c. è usato nella patologia degli animali per alcune infezioni acute prodotte da germi del tutto diversi dal vibrione del c., quali, per es., il c. o peste dei suini, e il c. dei polli, grave malattia infettiva, diffusa in ltalia.