M. comune (o m. domestica o delle case) Specie di Insetto Dittero Brachicero Muscomorfo Muscide (Musca domestica; fig. A). Ha forma tozza, con solo il primo paio di ali atto al volo, il secondo trasformato nei bilancieri, strutture a funzione stabilizzatrice del volo stesso; l’apparato boccale è di tipo succhiatore non perforante ed è costituito dal labbro inferiore che si trasforma in una proboscide provvista di due ampi polipi labiali membranosi, fra i quali s’interpone l’apice del labbro superiore. Le mandibole sono ridotte o assenti. Accompagna l’uomo su quasi tutta la Terra, sviluppandosi a spese di tutti i rifiuti o sfruttandone gli stessi cibi. Può trasportare e diffondere gli organismi responsabili di malattie come tifo, colera, carbonchio, tubercolosi, diarree, oftalmie ecc. (trasportati sia sui peli delle zampe e del corpo, sia nell’intestino), che la m., nel suo eclettismo alimentare, raccoglie nelle materie più varie e può depositare ovunque. In condizioni (specialmente di temperatura) particolarmente favorevoli, il suo ciclo può compiersi con grande rapidità (da 6-8 giorni a oltre un mese). Le uova vengono deposte a mucchietti nella materia organica in decomposizione (per es., escrementi, immondizie) di cui si cibano le larve che s’impupano infine preferibilmente in un ambiente più secco.
M. degli asparagi Dittero Tripaneide (Platyparea poeciloptera; fig. B), che depone le uova isolatamente sugli apici dei teneri germogli degli asparagi, e le cui larve si scavano gallerie nell’interno dei turioni, deformandoli e facendoli seccare; ha una sola generazione all’anno.
M. delle barbabietole Piccola m. dei Muscidi Pegomini (Pegomyia hyoscyami; fig. C), dall’addome giallo con lieve linea bruna sul dorso; torace grigio con strie scure. La femmina depone le uova alla base delle piccole foglie della barbabietola, nelle quali penetrano le larve che mangiano il tessuto interno. Le foglie colpite quando le piante sono appena nate vengono distrutte e ne può derivare la morte della pianta.
M. cavallina (o m. culaia o mosca-ragno) Dittero Brachicero Muscomorfo Ippoboscide (Hippobosca equina), ectoparassita ematofago che succhia il sangue di equini e bovini sui quali si posa tenacemente; ovovivipara.
M. della carne (o m. carnaria) Nome comune di varie specie di m. della famiglia Sarcofagici e in particolare di Sarcophaga carnaria, che depone le sue larve sulla carne in putrefazione.
M. delle ciliegie Dittero Tripaneide (Rhagoletis cerasi; fig. D). Ha una macchia gialla sul corpo nerastro; vive a spese delle ciliegie coltivate e selvatiche. Le femmine depongono le uova in maggio conficcandole nella polpa delle ciliegie; in queste le larve si scavano gallerie irregolari e poi ne escono per impuparsi nel terreno. L’insetto ha una sola generazione all’anno.
M. del formaggio Piccolo insetto Dittero Piofilide (Piophila casei; fig. E) che depone le uova nei formaggi, nelle carni insaccate, nei cadaveri. Le larve sono conosciute come vermi del formaggio; se inghiottite viventi e in grande numero possono provocare disturbi intestinali di varia entità.
M. della frutta Dittero Tripaneide (Ceratitis capitata; fig. F), lungo 3-5 mm, di colore ocraceo variegato di grigio e di nero, originario dell’Africa tropicale, ma ormai diffuso in molti paesi del mondo. Vive allo stato di larva entro i frutti di molte piante (agrumi, albicocche, pesche, susine, pere, mele ecc.) e può così determinare gravi danni economici. In Italia si hanno al massimo 5-6 generazioni annuali; nelle regioni tropicali possono aversene fino a 12. È diffusa in Sicilia, Calabria, lungo le coste dell’alto bacino del Mediterraneo. La massima diffusione si ha in Australia, nelle isole dell’Arcipelago Indiano, nel Capo di Buona Speranza.
M. olearia Dittero Tripaneide (Dacus oleae; fig. G), lungo 4-5 mm, di colore grigio e fulvo ocraceo, con macchie scure, diffuso in tutto il bacino del Mediterraneo e in altre regioni dove esistono specie del genere Olea. Intacca i frutti dell’olivo ed è uno degli insetti più dannosi. Gli adulti compaiono in marzo; le femmine depongono le uova nelle olive: le varietà a olive precoci sono le più attaccate. Le larve si nutrono della polpa del frutto, in cui scavano gallerie tortuose e, dopo 12-20 giorni, raggiunta la maturità, ne escono se il frutto è maturo, e penetrano nel terreno dove s’impupano. In Italia ha 5-6 generazioni all’anno, e arreca danni rilevantissimi. La m. delle olive è combattuta da parecchie specie di Insetti. Il nemico più efficace sembra essere Opius concolor, Imenottero Braconide parassita endofago di Dacus.
M. tse-tse Genere di Insetti Ditteri Muscomorfi Glossinidi (Glossina); trasmettono Trypanosoma, che determina la malattia del sonno. Comprende numerose specie delle zone tropicali e subtropicali dell’Africa. I vettori più importanti di tripanosomi agenti della malattia del sonno sono Glossina palpalis, che vive in foreste pluviali tropicali dell’Africa occidentale, trasmettitrice di Trypanosoma gambiense, e Glossina morsitans, diffusa nelle savane dell’Africa orientale, che trasmette Trypanosoma rhodesiense. Altre specie invece trasmettono Trypanosoma brucei, che causa la nagana, flagello dei grossi quadrupedi domestici. Le mosche tse-tse adulte di entrambi i sessi si nutrono succhiando il sangue dei Vertebrati, specialmente degli omeotermi. Sono ovovivipare: le larve si sviluppano nell’utero fino al terzo stadio, vengono quindi emesse su sabbia o ghiaia dove si impupano (➔ tripanosoma).
Nella tecnica di fonderia, ognuna delle spie con cui si verifica lo spessore delle varie parti di una forma prima della colata; consistono in pallottole di argilla, stucco, materie plastiche ecc. che, poste a forma aperta nei punti dove si vuole controllare uno spessore, a forma ricomposta risultano schiacciate, lasciando così una testimonianza dimensionale dello spazio (spessore) che rimane in quel punto; tale spessore viene controllato riaprendo la forma, dopo che le m. vengono rimosse e la forma viene chiusa definitivamente.
Nella tecnica mineraria, piccolo aggregato di minerale, ancora visibile a occhio nudo, disperso nella ganga.