Nome d’arte della cantante italiana Nada Malanima (n. Gabbro, Livorno, 1953). Nel 1969 ha debuttato al Festival di Sanremo con Ma che freddo fa, raggiungendo una grande popolarità (anche all’estero). Dopo Il cuore è uno zingaro (vincitore al Festival di Sanremo 1971), si è avvicinata alla musica d’autore interpretando i brani scritti per lei da P. Ciampi (per l’album Ho scoperto che esisto anch’io, 1973). Il suo originale percorso artistico è proseguito poi con 1930: il domatore delle scimmie (1974, con la partecipazione della Reale accademia di musica) e con Nada (1976, in collaborazione con P. Conte). In seguito N. si è cimentata con esito nella recitazione, alternando la carriera di attrice a quella di cantante; ha recitato in diversi spettacoli teatrali (tra cui L’opera dello sghignazzo con D. Fo) e ha inciso dischi molto apprezzati nel circuito musicale indipendente come Smalto (1983, contenente il celebre brano Amore disperato), Luna in piena (2007) e Vamp (2011). Personalità eclettica, ha ottenuto il favore di critica e pubblico anche come voce del Nada Trio (gruppo acustico formato con F. Mesolella e F. Spinetti della Piccola Orchestra Avion Travel e vincitore del Premio Tenco) e come autrice di romanzi e poesie; nel 2012 è uscito La grande casa, cui hanno fatto seguito Leonida (2016) e il testo autobiografico Materiale domestico (2019). Tra i suoi album più recenti vanno citati L'amore devi seguirlo (2016), La posa (2017) e È un momento difficile, tesoro (2019).