Ammiraglio inglese (Burnham Thorpe, Norfolk, 1758 - Trafalgar 1805). Considerato uno dei più celebri eroi nazionali inglesi, si distinse particolarmente nelle guerre antinapoleoniche. A Napoli (1799) patrocinò la spietata rappresaglia contro gli esponenti della Repubblica partenopea. Comandante supremo della flotta inglese nel mar Mediterraneo, nel 1805 sconfisse i francesi a Trafalgar, dove morì in battaglia.
A soli 12 anni grazie all'appoggio di uno zio materno, il comandante Maurice Suckling, che apparteneva alla marina reale, entrò nella marina militare; combatté nelle Indie Occidentali nella guerra contro le colonie americane e fu nominato nel 1781 comandante della fregata Albermarle, poi della Boreas. Nel 1787 sposò Frances Nisbet. Durante la guerra della Francia rivoluzionaria contro l'Austria e la Prussia, partecipò alle operazioni contro Tolone, ma non si trovò presente alla sua caduta (25 agosto), perché inviato dall'ammiraglio prima a Oneglia e poi a Napoli, per chiedere rinforzi ai ministri britannici presso le corti di Torino e di Napoli. Al principio del 1794 N. fu inviato in Corsica per bloccarne i porti principali e nei mesi successivi prese parte agli assedi di Bastia e di Calvi (quest'ultimo gli costò la perdita dell'occhio destro), e a quello di Genova (1795). Successivamente si distinse nella battaglia di Capo S. Vincenzo (1797) quando, commodoro sul Captain, catturò due vascelli spagnoli con ardito arrembaggio. Durante i mesi seguenti N. tenne il blocco di Cadice, e nel luglio fu inviato a Santa Cruz de Tenerife, dove fu ferito a un braccio, che dovette essergli amputato, e, rimpatriato, trascorse vari mesi a Londra e a Bath. Contrammiraglio sul Vanguard (1798), riportò ad Abukir una strepitosa vittoria sui francesi. Nell'estate del 1799 N. aiutò con le sue navi Ferdinando IV a rovesciare la Repubblica partenopea; fece annullare la capitolazione che il card. Ruffo aveva firmato con i repubblicani e dispose l'impiccagione dell'ammiraglio napoletano Caracciolo; questi fatti, e la relazione intrecciata con Emma Lyon, moglie dell'ambasciatore britannico a Napoli Sir W. Hamilton, gettarono su di lui luce sfavorevole. Dopo essere stato nominato dal re di Napoli duca di Bronte, nel 1801 divenne viceammiraglio ed eseguì con successo l'attacco di Copenaghen, per spezzare il nerbo navale della seconda Lega dei Neutri. All'inizio della guerra della terza coalizione, ebbe il comando in capo della flotta del Mediterraneo; nel genn. 1805 non poté impedire al viceammiraglio francese Villeneuve di uscire da Tolone e lo inseguì invano fino alle Antille. Nell'ott. dello stesso anno, saputo che le flotte francese e spagnola stavano per lasciare Cadice, le raggiunse e sconfisse in una battaglia decisiva al largo di Capo Trafalgar, nella quale perì. Fu sepolto a Londra nella cattedrale di S. Paolo.