Corrente artistica nata nel 1916 con la formazione del gruppo De Stijl, composto dai pittori T. van Doesburg, P. Mondrian e B.A. van der Leck, dall’architetto J.J.P. Oud e dal poeta A. Kok. La rivista De Stijl, uscita un anno più tardi, fu il primo organo di comunicazione delle teorie estetiche del gruppo. Risultato di anni di ricerche teoriche e pratiche (1912-16), il n. va oltre le posizioni cubiste ricercando la natura essenziale delle cose, una assoluta razionalità e purezza formale, nell’armonica equivalenza compositiva di colori puri (rosso, azzurro, giallo) e di non-colore (nero, bianco, grigio) e nell’uso esclusivo dell’angolo retto (posizione verticale-orizzontale come posizione di quiete), contrapponendosi in ciò alla pittura tradizionale, che Mondrian definisce morfoplastica. Il n. copriva oltre al campo della pittura anche quello della scultura (composizioni prismatiche) e dell’architettura (il non-colore corrisponde al vuoto e il colore al pieno).
Il termine n. apparve per la prima volta nella traduzione francese di uno scritto di Mondrian (Le néo-plasticisme, 1920), ma più significativo è il termine olandese nieuwe beelding, che abbastanza propriamente è stato tradotto in tedesco neue Gestaltung. Tra gli esponenti del movimento sono da ricordare G. Vantongerloo, C. Domela, F. Vordemberge-Gildewart e gli architetti R. van’t Hoff (1887-1979), G. Rietveld, C. van Eesteren.