Reazione che si svolge fino all’equivalenza, tra un acido e una base con formazione della base e dell’acido coniugati. Per es.:
HCl + C2H5ONa → NaCl + C2H5OH.
All’equivalenza si ottiene cloruro di sodio (dove Cl– è la base coniugata debolissima di HCl) e alcol etilico (acido debolissimo coniugato alla base forte etilato). Nel caso che la base sia un idrossido metallico, il prodotto della reazione di n. è costituito da sale e acqua:
HCl + KOH → KCl + H2O.
Poiché l’anione di ogni acido è una base, anche le reazioni di spostamento tra un sale e un acido forte possono essere considerate di neutralizzazione. Per es.:
Na2S + 2HCl → 2NaCl + H2S;
in modo analogo può essere considerata la reazione di spostamento per opera di una base forte:
NH4Cl+NaOH → NH3•H2O+NaCl.
Negli esempi precedenti le reazioni possono essere considerate irreversibili perché gli acidi e basi coniugati sono molto deboli, ma si possono avere reazioni di n. del tipo:
CH3COOH + NH3•H2O ⇄ CH3COONH4 + H2O.
In generale, una reazione di n. è quella che all’equivalenza dà luogo all’equilibrio:
acido1 + base2 ⇄ acido2 + base1.
L’entità della reazione, misurata dal valore della costante di equilibrio, dipende non soltanto dalla forza dei due acidi (e delle due basi) all’equilibrio ma anche dalla natura del solvente.
Lo studio della variazione di pH durante una reazione di n. è molto importante in chimica analitica perché consente di scegliere in modo corretto l’indicatore per ogni titolazione; il punto finale della reazione (punto di neutralità o di equivalenza) può essere individuato anche dalla curva di n. ottenuta per mezzo di misure di pH. Il valore del pH all’equivalenza è in relazione alla forza relativa dell’acido e della base, ma la capacità di n. di un acido o di una base non dipende dal grado di dissociazione: volumi uguali di soluzioni di acido cloridrico e acido acetico aventi la medesima normalità hanno la stessa capacità totale di n. anche se i due acidi hanno diverso grado di dissociazione. In altre parole, il concetto di equivalenza si basa sulla capacità di n. e non sul grado di dissociazione.
Politica di n. della moneta Politica economica diretta a ottenere che i rapporti economici si svolgano come se la moneta non esistesse; politica di n. del ciclo, politica economica diretta ad attenuare gli squilibri del mercato derivanti delle varie fasi del ciclo economico, in particolare, per es., attraverso investimenti pubblici e anche internazionali che dovrebbero mettere in moto sviluppi compensatori della rallentata attività economica interna.
Stato in cui si trovano due unità linguistiche (fonemi, morfemi, strutture sintattiche ecc.) normalmente distinte, nel caso in cui la loro distinzione venga meno (per es., in italiano e aperta ed e chiusa si oppongono in sillaba tonica, mentre in sillaba atona la loro opposizione si neutralizza).