(gr. Λευκωσία) Città dell’isola di Cipro, dal 1974, anno del colpo di Stato, divisa in due settori: uno è la capitale della Repubblica di Cipro (269.469 ab. nel 2018, considerando l’intera agglomerazione urbana), l’altro della Repubblica Turca di Cipro del Nord (49.237 ab. nel 2006). È situata nell’interno (Piana di Mesarià) sul fiume Pedièos. Mercato di seta, cotone, vini, frutta, ha fabbriche di sigarette, liquori, sapone, mattoni. Sede del patriarca della Chiesa autonoma cipriota. I due municipi di N. hanno avviato trattative per un piano di ricostruzione del centro storico, anche per incoraggiare i giovani a tornare a vivere nella zona cuscinetto della città, quella in cui passa la linea di confine.
Il nome Leucosia (donde la forma franca Nicosia) apparve all’epoca delle crociate, quando la città divenne stazione commerciale dei Latini; nel 1192 passò ai Lusignano, che ne fecero la capitale del loro regno; fu occupata dai Genovesi nel 1365, durante la guerra da essi combattuta contro i Veneziani e i Lusignano, ma tornò a questi ultimi nel 1373; con la cessione dell’isola da parte di Caterina Cornaro (1488) vi si stanziarono i Veneziani. Questi nel 1567 la circondarono di nuove mura; nel 1570, dopo un assedio nel quale la difesa della città fu diretta dal provveditore Nicolò Dandolo, N. cadde in mano ai Turchi, che poi si impossessarono di tutta l’isola.