NIGER (XXIV, p. 813; App. III, 11, p. 267)
Repubblica dell'Africa occidentale, indipendente dal 1960: su una superficie di 1.267.000 km2 nel 1976 contava 4.730.000 ab., diversi per etnia; l'incremento degli ultimi anni è allineato sui valori medi africani, anche se la densità resta tra le più basse: 3,7 ab. per km2. La popolazione si concentra nelle regioni meridionali, particolarmente nella valle del Niger, come dimostra anche la distribuzione dei pochi centri superiori a 30.000 ab.: Zinder, Maradi, Tahoua e Niamey, la capitale, sola a superare i 100.000 ab. (1977: 175.000).
Pur aumentando, il reddito pro-capite è sempre assai basso (90 dollari SUA nel 1973), e il piano decennale 1973-82 punta a uno sviluppo in tutti i campi, grazie agl'investimenti stranieri conseguenti allo sfruttamento dei giacimenti di uranio. Lingua ufficiale è il francese; il tasso di scolarità è ancora basso e non esistono università.
Il territorio, desertico a Nord e steppico a Sud, è per più di tre quarti improduttivo e solo il 12% è occupato da colture, i cui raccolti, per di più, sono stati rovinati negli ultimi anni dal perdurare di una grave siccità. Si tratta soprattutto di coltivazioni di sussistenza (miglio, sorgo, manioca e piccole quantità di cipolle, riso, mais, batate e datteri) e tra quelle da esportazione l'unica di un certo interesse è l'arachide (cotone e tabacco dànno ancora produzioni irrisorie). Discreta è la produzione di legname. Un settore molto importante, e tradizionale, è rappresentato dall'allevamento, che, pur gravemente colpito dalla recente siccità, è ancora fonte di esportazione verso Dahomey, Nigeria e Ghana. La pesca è più che sufficiente al fabbisogno.
La fortuna mineraria del N. inizia nel 1966 con la scoperta dei giacimenti di uranio di Arlit, per le riserve dei quali il N. è oggi al quinto posto nel mondo occidentale. La produzione di Arlit (1460 t di ossido di uranio nel 1976) è sfruttata da una società mista, con partecipazioni statali (N. e Francia) e private (Péchiney-Motka, CFMU, Urangesellschaft, Agip). Un altro giacimento, presso Akokan, è sfruttato dal 1977 da un'altra società mista alla quale sono cointeressati il N., la Francia e il Giappone; mentre società statunitensi hanno ottenuto permessi di ricerche petrolifere. Discreta è la produzione di stagno, di minor conto quelle di ferro, fosfati e sale.
La produzione di energia, pur notevolmente aumentata nell'ultimo decennio, è ancora scarsa, come l'industrializzazione, che conta solo alcuni oleifici, impianti di sgranatura del cotone, fabbriche alimentari minori, qualche conceria e un cementificio.
La bilancia commerciale, gravemente deficitaria, dopo lo sfruttamento dell'uranio ha visto ridursi il passivo fin quasi a sfiorare il pareggio (deficit di quasi 30 milioni di dollari nel 1970 e di poco più di 2 nel 1975); la massima parte del commercio si svolge con la Francia, seguita dagli altri paesi della CEE e dalla Nigeria.
La rete stradale (7468 km nel 1973), nonostante gli sforzi, permane assai carente, mentre assente è ancora quella ferroviaria. Una grande importanza riveste la via fluviale del Niger, attualmente sfruttata da Niamey a Malanville (Benin) e che si pensa di potenziare ulteriormente. Il principale aeroporto del N., quello di Niamey, nel 1975 ha servito solo quasi 68.000 passeggeri.
Bibl.: A. Seck-A. Mondjannagni, L'Afrique occidentale, Parigi 1966; F. Lancrenon, La République du Niger, in Notes et Etudes Documentaires, nn. 3994-95, ivi 1973; R. I. Lawless, Uranium mining at Arlit in the Republic of Niger, in Geography, LXXIII (1974); P. Ponaint-F. Lancrenon, Le Niger, Parigi 1976.
Storia (App. III, 11, p. 267). - Sotto la guida di H. Diori, presidente della Repubblica e segretario generale del Parti Progressiste Nigérien (PPN, in effetti conservatore e filo-occidentale), il N. ha mostrato stabilità politica per oltre un decennio dopo l'indipendenza proclamata il 4 agosto 1960. Nell'aprile 1974 un colpo di stato militare ha portato al potere il col. Seyni Kountché. Il nuovo regime - che ha sventato due tentativi eversivi nell'agosto 1975 e nel marzo 1976 - ha cercato di tutelare gl'interessi nazionali, fra l'altro imponendo restrizioni agli stranieri per alcune attività economiche e rinegoziando l'accordo per lo sfruttamento dell'uranio; ha anche conseguito qualche progresso economico, pur dovendo fronteggiare i gravissimi danni della siccità. Negli ultimi anni il N. ha allentato ancor più i rapporti con la Francia, mentre, nell'a persistente intesa con i paesi francofoni vicini, ha rafforzato le relazioni con la Libia e con l'Algeria.
Il partito Sawaba, orientato a sinistra e battutosi per l'indipendenza nel referendum del 1958, bandito nel 1959 (il leader Djbo Bakari andò in esilio), restò attivo per qualche anno, sino ad attentare alla vita di Diori nel 1965, con il presunto appoggio del Ghana. Estinta poi ogni opposizione e superato un certo contrasto fra la burocrazia, accusata di corruzione, e i quadri del PPN, Diori acquistò sempre maggiore prestigio, anche internazionale (fu mediatore fra il Ciad e il Sudàn nel 1967, e fra la Libia e il Ciad nel 1972). Basilari nella politica estera di Diori, la collaborazione con la Francia, da cui riceveva aiuto finanziario, tecnico e militare (la Francia nel 1971 ha iniziato lo sfruttamento dell'uranio del N.), l'adesione al Consiglio d'intesa e la partecipazione alle organizzazioni di cooperazione dei paesi africani francofoni; le relazioni con la Francia si deteriorarono intorno al 1972, mentre si rafforzavano quelle con la Nigeria (il N. aveva avversato la secessione del Biafra) e con la Libia.
Bibl.: P. Bonardi, La République du Niger. Naissance d'un Etat, Parigi 1960; E. Sere De Rivières, Histoire du Niger, ivi 1965; A. Clair, Le Niger indépendant, ivi 1966; P. Donaint, Le Niger, ivi 1972; R. Higgiott, F. Fuglestad, The 1974. Coup-d'Etat in Niger. Towards an explanation, in The Journal of modern African studies, XIII (1975), pp. 383-98.