Sociologo tedesco (Lüneburg 1927 - Örlinghausen, Renania Settentrionale-Vestfalia, 1998). Riprendendo l'orientamento struttural-funzionalista di T. Parsons, elaborò una teoria della società concepita come un insieme di sistemi logici e sociali integrati, autoreferenziale in quanto costituisce da sé gli elementi di cui è composto, e autopoietico, cioè in grado di riflettere sui propri scopi ed eventualmente modificarli, dando luogo a processi di differenziazione strutturale. Tra le opere: Theorie der Gesellschaft oder Sozialtechnologie, 1971; trad. it. 1973; Die Wissenschaft der Gesellschaft (1990).
Laureatosi in giurisprudenza all'università di Friburgo, si perfezionò in quella statunitense di Harvard (1960-61), dove conobbe T. Parsons, seguendone le teorie funzionalistiche. Rientrato in Germania, dopo un'esperienza al ministero per gli Affari culturali della Bassa Sassonia (1954-62), fu fellow alla Scuola di Amministrazione a Speyer (1962-65), direttore di dipartimento all'Istituto per la ricerca sociale a Dortmund (1965-68) e (1968-93) professore di Sociologia all'università di Bielefeld. Nel 1975 è stato visiting professor alla New school of social research di New York. Fondò (1972) e diresse la Zeitschrift für Soziologie.
Lo struttural-funzionalismo di T. Parsons, l'antropologia filosofica, la teoria dei sistemi, la fenomenologia e la teoria dell'organizzazione costituiscono le determinanti della teoria sociologica di L., centrata sul concetto di riduzione della complessità. Ricollegandosi a M. Weber (la cultura quale "sezione finita dell'infinità priva di senso del divenire del mondo") e a H. Gehlen (la "differenziazione tra la macro complessità del reale e le micro potenzialità umane"), L. distingue il mondo, l'ambiente e il sistema. L'infinita molteplicità e complessità del reale è il mondo; l'ambiente corrisponde alle situazioni particolari delimitate in possibilità concrete e concretizzabili; il sistema è la selezione delle possibilità offerte dall'ambiente. All'interno del (macro) sistema sociale esistono alcuni sottosistemi, tra i quali l'economico, il familiare, lo scientifico e il sottosistema politico, i cui strumenti di comunicazione consistono rispettivamente nel denaro, nell'amore, nella verità e nel potere. Studioso di diritto e di pubblica amministrazione, fu autore di numerosi contributi nei quali applicò le sue teorie all'analisi del diritto, della politica e dell'amministrazione. Da una raccolta di saggi sul sistema sociale (Soziologische Aufklärung, 1970; trad. it. 1983), passò a una riflessione sul funzionamento dello stato di diritto (Politische Planung, 1971; trad. it. parziale 1978) e chiarì la sua impostazione metodologica in un dibattito con Habermas (Theorie der Gesellschaft oder Sozialtechnologie, 1971; trad. it. 1973); analizzò inoltre il diritto da un punto di vista sociologico (Rechtssoziologie, 1972, trad. it. 1977; Rechtssystem und Rechtsdogmatik, 1974, trad. it. 1978), e presentò la sua applicazione del funzionalismo sistemico ai fenomeni politici in Macht (1975; trad. it. 1979). Tra le altre opere: Gesellschaftsstruktur und Semantik (2 voll., 1980-81; trad. it. 1983), Politische Theorien im Wohlfahrtsstaat (1981; trad. it. 1983); Liebe als Passion (1982; trad. it. 1985); Die Wissenschaft der Gesellschaft (1990); Soziologie des Risikos (1991; trad. it. 1996); Das Recht der Gesellschaft (1993); Die Kunst der Gesellschaft (1995); Die Realität der Massenmedien (1996; trad. it. 2000); Die Gesellschaft der Gesellschaft (1997). In Italia è stato pubblicato, inoltre, a cura di C. Baraldi, G. Corsi e E. Esposito, il volume Luhmann in Glossario. I concetti fondamentali della teoria dei sistemi sociali (1996).