Fotografo giapponese (n. Tokyo 1940). Ha studiato fotografia all'università di Chiba; interessatosi poi all'opera di diversi registi (R. Bresson, C. T. Dreyer, J.-L. Godard, Y. Ozu), ha sperimentato anche il cinema. La sua ricerca, caratterizzata da immediatezza e spontaneità, sostenuta dalla consuetudine a fotografare il quotidiano, si è concentrata sul nudo, su aspetti di Tokyo e su particolari della propria vita privata. Delle diverse migliaia di fotografie scattate, parte sono state utilizzate nel montaggio di filmati, parte raccolte a tema (sequenze di Tokyo, fiori giganteschi, nuvole, giocattoli, animali, ecc.) e molte pubblicate. Nel 1970 ha esposto una serie di sessi femminili ingigantiti (Manifest of sursentimentalist 2) e nel 1986 ha organizzato una proiezione cinematografica di sue opere (Arakinema). Notevoli: Yoko, my love (1978, Asahi Sonorama, Tokyo); Fake diary (1980, Byakuya-shobo, Tokyo); Tokyo monogatari (1989, Heibonsha, Tokyo). Gli sono state dedicate importanti esposizioni personali a livello internazionale: Photo de famille (Grande halle de la Villette, Parigi, 1990); Akt-Tokyo Fotoarbeit von Araki 1971-1991 (Forum Stadtpark, Graz, 1992); Viaggio sentimentale (Centro per l'arte contemporanea Luigi Pecci, Prato, 2000); Suicide in Tokyo, (Padiglione Italia, Venezia, 2002).