Noè (ebr. Nōaḥ) Nella Bibbia, decimo patriarca, figlio di Lamech, protagonista del racconto del diluvio. Nell’universale corruzione, solo N. trovò grazia presso Dio, da cui fu esortato a costruire l’Arca dove trovò rifugio insieme alla moglie, i tre figli, le nuore e varie coppie di ciascuna specie degli animali. Dopo il diluvio, N. visse per altri 350 anni fino all’età di 950, con i figli, Sem, Cam e Iafet (da cui la ‘tavola genealogica’, Genesi 10, fa discendere tutti i popoli della terra), dedicandosi all’agricoltura: piantò la vite e ne estrasse il vino, che lo inebriò. In tale stato giaceva nudo, quando Cam lo vide, lo derise e chiamò i fratelli; questi con pudica pietà filiale coprirono il padre con un mantello: onde il primogenito Sem e Iafet furono benedetti, e Canaan, discendente di Cam, fu condannato a essere schiavo.
La narrazione biblica del diluvio trova riscontro in Babilonia, dove l’eroe ha nome Xisuthros (così scrive Beroso), cui corrisponde il sumerico Ziusudra, o Utnapishtim nell’epopea di Gilgamesh. Nel cristianesimo, in base anche a passi dell’Antico Testamento, N. è il tipo dell’uomo-giusto, modello di fede, il diluvio prefigura il Giudizio universale e l’Arca prefigura la Chiesa.