Uomo politico cambogiano (Pnompenh 1922- Pechino 2012). Divenuto re e in seguito primo ministro della Cambogia, N. fu nominato capo dello Stato e si sforzò di svolgere il ruolo di promotore della riconciliazione nazionale affidatogli dai 18 paesi firmatari degli accordi. Dopo le elezioni per l'Assemblea costituente, cui non parteciparono i Khmer rossi, che controllavano militarmente parte del Nord del paese, fu eletto (giugno 1993) capo dello Stato e riconosciuto retroattivamente in tale carica fin dal 1970, avendo l'Assemblea dichiarato nullo il colpo di stato che lo aveva rovesciato. Con l'approvazione della nuova costituzione, che reintroduceva la monarchia ereditaria, il 24 sett. 1993 fu nominato re con limitati poteri costituzionali.
Divenuto re nel 1941, abdicò nel 1955 a favore del padre, Norodom Sumarait, per svolgere un ruolo più attivo nella vita politica del paese; nello stesso anno fondò un nuovo organismo politico, la Comunità socialista popolare, e assunse la carica di primo ministro. Eletto capo dello Stato alla morte del padre (1960), si adoperò per mantenere il paese neutrale di fronte ai conflitti in Laos e Vietnam, e strinse i rapporti con la Rep. Popolare di Cina. Nel 1970 fu rovesciato da un colpo di stato di destra guidato dal gen. Lon Nol. Processato in contumacia e condannato a morte, si rifugiò a Pechino dove formò un governo in esilio che appoggiò la guerriglia dei Khmer rossi. Dopo la vittoria di questi ultimi, N. S. riacquisì la carica di capo dello Stato (apr. 1975). La successiva radicalizzazione delle posizioni khmer portò alle sue dimissioni (apr. 1976) e dal 1976 al 1979 fu posto agli arresti domiciliari. Dopo l'invasione vietnamita e il rovesciamento del governo di Pol Pot (genn. 1979), si trasferì a Pechino e nel giugno 1982 divenne presidente del governo di coalizione in esilio; presidente del Consiglio nazionale supremo (capo dello Stato) formato in seguito agli accordi di Parigi (ott. 1991), nel sett. 1993, dopo l'approvazione di una nuova costituzione, N. S. fu nuovamente incoronato re di Cambogia, con funzioni prevalentemente cerimoniali. In tale veste si è adoperato per giungere a un accordo con i Khmer rossi e mettere fine alla guerra civile. Al suo ritiro, nell'ott. 2004 è stato nominato re di Cambogia il figlio Norodom Sihamoni (n. Pnompenh 1953).