Pseudonimo dello scrittore turco Mehmet Reşit Öğütçü (Adana 1914 - Sofia 1970). Per le sue attività politiche fu costretto a fuggire in Siria e in Libano; nel 1932, tornato ad Adana, lavorò in fabbrica e a causa delle sue opere di ispirazione marxista fu imprigionato nel carcere di Bursa, dove conobbe Nazim Hikmet. I temi trattati da O. K. riguardano la vita delle classi più umili e degli operai, la lingua utilizzata è semplice e spesso arricchita da espressioni mutuate da altre lingue (curdo, arabo, ecc.), sulla traccia dell'antica arte dei narratori popolari. Fu autore di numerose opere, tra cui Ekmek kavgası ("Lotta per il pane", 1946); Baba evi (1949; trad. it. La casa del babbo, 1969); Devlet kuşu ("L'uccello del potere", 1958), e di due opere apparse postume İstanbul´dan Çizgiler ("Righe da İstanbul") e Küçükler ve büyükler ("Grandi e piccoli"), entrambe del 1971.