La retta pronuncia di una lingua considerata sia in sé, sia in rapporto con la scrittura. Nelle lingue di cultura, che in conseguenza della loro storia complessa sono di solito lontane dal presentare una stretta uniformità di pronuncia presso tutti i soggetti che le parlano, si considera come fondamento dell’o. l’uso di una città o di una regione (per es., Parigi e l’Île-de-France per il francese, Firenze e la Toscana per l’italiano), oppure di una categoria di persone (per es., la Bühnenaussprache «pronuncia della scena» per il tedesco), più o meno temperato da considerazioni sia etimologiche (e, più in generale, storiche), sia analogiche (e, più in generale, strutturali).