SPENGLER, Oswald
Filosofo e teorico della politica, nato il 28 maggio 1880 a Blankenburg (Harz), morto a Monaco di Baviera il 7 maggio 1936. Studiò matematica, scienze naturali e filosofia.
Lo S. conseguì di colpo una vasta notorietà con la sua opera Der Untergang des Abendlandes. Umrisse einer Morphologie der Weltgeschichte (I: Gestalt und Wirklichkeit, Monaco di B. 1918; II: Welthistorische Perspektiven, ivi 1922; con numerose edizioni), la quale già con la tesi, enunciata nel titolo, di una prossima catastrofe incombente sopra la civiltà occidentale, suscitò immenso clamore. L'ondata di scritti provocata da tale opera, l'appassionato interesse e l'opposizione quasi universale che essa suscitò fra i cultori delle scienze dello spirito, si riferiscono tuttavia in primo luogo alla sua filosofia della storia; filosofia che lo S. pose a fondamento della propria tesi per screditare tutta la precedente storiografia e tentare di svolgere una sua propria morfologia della storia universale. L'idea fondamentale dello S. è che da un processo vitale universale vien fuori una pluralità di civiltà (Kulturen), come l'indiana, l'egiziana, la classiea, l'arabo-magica e la nostra occidentale, le quali, come esseri viventi, sono intimamente indipendenti l'una dall'altra e, dopo aver raggiunto il più alto grado di sviluppo, lo oltrepassano e infine periscono. È dunque destino di ogni civiltà, che a uno stadio di primaverile slancio creativo, mitico-mistico, faccia seguito una estate di più matura consapevolezza, un autunno di sublimi produzioni spirituali e da ultimo l'inverno, cioè l'estinzione delle virtù plastiche della sua anima, che di fatto si realizza col trapasso alla Zivilisation delle grandi metropoli, la quale inesorabilmente trascina seco nella rovina la Kultur corrispondente. Nell'arte di una data civiltà domina il medesimo spirito che nella matematica, nella filosofia, nella politica, nell'economia di quella stessa civiltà: il più cospicuo esempio di ciò è nella distinzione radicale fra la civiltà apollinea dell'antichità classica e la civiltà faustiana del moderno Occidente, le quali sono separate da differenze così forti, che i simboli nei quali l'una si manifesta rimangono in sostanza eternamente inintelligibili all'altra. Ma dal ritmo complessivo delle Kulturen, dominato nei suo decorso da una fatalità biologica, risulta un parallelismo morfologico dei suoi diversi stadî di sviluppo, determinati anche secondo la loro durata temporale. È così consentito di contrassegnare anticipatamente la nostra epoca della Kultur occidentale come epoca finale della Zivilisation, in base alle caratteristiche del cesarismo e dell'imperialismo, che l'improntano in maniera essenziale e necessaria, e che hanno per conseguenza l'intorpidirsi, il decadere e il perire della potenza e di tutta quanta la Kultur. Queste forme della storia universale, nei loro tratti originali inconfondibili sono oggetto non di conoscenza scientifica, ma di intuizione poetica, che rintraccia e scorge nella loro recondita profondità le strutture spirituali e i "sincronismi" morfologici.
Lo S. inoltre si è occupato, in varî scritti, della politica mondiale del dopoguerra, rivendicando allo spirito faustiano tedesco, in questa epoca d'imperialismo, il diritto all'egemonia politica, e adoperandosi a suscitare nella gioventù tedesca lo spirito prussiano di obbedienza allo stato. Vanno menzionati a tal proposito gli scritti Preussentum und Sozialismus (Monaco di B. 1920, compreso anche nelle Politische Schriften, ivi 1933), Der Mensch und die Technik, (ivi 1931; traduzione italiana di A. Treves, L'uomo e la macchina: contributo ad una filosofia della vita, Milano 1931); Jahre der Entscheidung, I: Deutschland und die weltgeschichtliche Entwicklung (Monaco 1933; trad. ital., Anni decisivi, Milano s. a.).
Bibl.: E. Schroeter, Der Streit um Spengler. Kritik seiner Kritiker, Monaco 1922, con ampia bibliografia. La rivista Logos ha dedicato all'Untergang l'intero fasc. 2° dell'anno IX (1921), con articoli di K. Joël, Ed. Schwarz, W. Spiegelberg, L. Curtius, E. Frank, E. Meyer, G. Becking. V. inoltre: L. Häring, Die Struktur der Weltgeschichte, Tubinga 1921; O. Neurath, Antispengler, Monaco 1921; H. Scholz, Zum Untergang des Abendlandes. Eine Auseinandersetzung mit O. S., 2ª ediz., Berlino 1921; B. Croce, Rondbemerkungen eines Philosophen zum Weltkrieg, Zurigo e Lpsia 1922 (e del Croce cfr. la recensione dell'Untergang, in Critica, XVIII, 1920); A. Fauconnet, Un philosophe allemand contemporain, O. S., Parigi 1925; L. Giusso, S. e la dottrina degli universi formati, Napoli 1935.