Arcivescovo di Milano (n. 1207 - m. Chiaravalle 1295). Figlio di Uberto, canonico a Desio, fu inviato (1252) come suo procuratore dall'arcivescovo Leone da Perego presso Innocenzo IV; fu poi camerlengo del cardinale Ottaviano degli Ubaldini nella sua legazione. Nel 1262 fu scelto da Urbano IV come arcivescovo di Milano. La nomina provocò l'occupazione dei beni arcivescovili da parte dei Della Torre, a cui seguì l'interdetto papale sulla città. Ottone dovette aspettare 15 anni prima di poter occupare la sua sede. Esule e in strettezze, la sua condizione peggiorò quando morì il cardinale Ubaldini e fu eletto papa Gregorio X (1271), che si mostrò amico dei Torriani. Ma nel genn. 1277 Ottone attaccò di sorpresa a Desio l'esercito milanese: Napo Della Torre e i maggiori capi torriani furono presi prigionieri. Entrato in Milano il 22 genn., Ottone veniva riconosciuto signore. Fece riformare gli statuti cittadini in senso favorevole alle famiglie nobili, sostegno del suo potere. Ma la pressione dei Torriani, stabiliti a Lodi, lo costrinse a chiedere aiuto ai ghibellini piemontesi e a nominare signore di Milano, per dieci anni, Guglielmo marchese di Monferrato (1278); già però nel 1282, cambiata la situazione politica, potè privare Guglielmo della signoria. Fatto eleggere nel 1287 il pronipote Matteo capitano del popolo, da quel momento si dedicò quasi esclusivamente alla vita religiosa.