Comune della Lombardia (41,4 km2 con 44.928 ab. nel 2020), capoluogo di provincia, situato sulla destra dell’Adda. Importante l’industria casearia (formaggio lodigiano); assai sviluppati anche i settori meccanico, chimico-farmaceutico, tessile, alimentare, del cemento e della ceramica.
Sede di vescovato verso la fine del 4° sec., in età carolingia e imperiale fu spesso in conflitto con l’arcivescovo di Milano. Distrutta dai Milanesi, nel 1158, grazie a Federico Barbarossa, fu ricostruita in riva all’Adda. Rappacificatesi nel 1198, L. e Milano si alternarono al potere attraverso continue lotte fra ghibellini e guelfi. Dopo alterne vicende L. passò ai Visconti (1335) e, morto Filippo Maria (1447), passò a Venezia, poi alla Repubblica ambrosiana e infine a Francesco Sforza. Dalla Pace di Bologna (1529) fu assegnata a Francesco II Sforza, con reversibilità all’Impero. Da allora la città seguì le sorti del Ducato di Milano
Pace di L. Conclusa il 9 aprile 1454, chiuse la guerra tra Francesco Sforza, Firenze, Genova e Mantova contro Venezia, Napoli, Savoia e Monferrato. Sancì la successione degli Sforza a Milano e la restituzione a Venezia di Bergamo e Brescia, fissando sull’Adda il confine tra Repubblica di Venezia e Ducato di Milano (fig.); garantì stabilità politica alla penisola italiana per un quarantennio.
Provincia di L. (783 km2 con 227.412 ab. nel 2020). Istituita nel 1992, comprende 60 comuni precedentemente inclusi nella provincia di Milano. Il territorio è delimitato a nord-est dal canale artificiale Muzza (diramazione del fiume Adda), a est dall’Adda, a sud e a ovest dal Po e dal Lambro. È in massima parte pianeggiante, a eccezione del rilievo, peraltro assai limitato (massima elevazione 144 m s.l.m.), costituito dalle colline di San Colombano al Lambro (che amministrativamente costituisce un'exclave della provincia di Milano fra quelle di Lodi e Pavia).
L’istituzione della nuova provincia ha utilizzato le potenzialità aggreganti presenti a scala locale favorendo i processi d’integrazione territoriale, l’espansione dei principali centri (Casalpusterlengo, Codogno) ubicati a sud del capoluogo e lo sviluppo di una densa rete urbana, all’incrocio delle principali vie di comunicazione della Lombardia centro-meridionale. L’economia ha mantenuto una tradizionale impronta agricola (mais, riso); notevole è anche la presenza di strutture per l’allevamento bovino. L’industria ha continuato a valorizzare le tradizionali specializzazioni nei settori alimentare (soprattutto nell’area del capoluogo), metalmeccanico, chimico, farmaceutico, del legno, dei materiali edili e della ceramica.