Lo studio delle manifestazioni patologiche riscontrate sui resti fossili o subfossili di uomini, animali, organismi vegetali. Il termine, coniato nel 1892 da R. W. Shufeldt, fu ripreso nel 1914 da M. A. Ruffer, autore di vaste indagini su mummie e scheletri egizi, ma si è diffuso solo in tempi più recenti specie quando ai tradizionali metodi di indagine radiologica e istologica si sono affiancati i sussidi immunologici. La p. si configura come una materia che, con i suoi interessi, coinvolge altre discipline: dall’antropologia umana alla zoologia, dall’anatomia umana e patologica alla medicina legale, dall’ecologia alla parassitologia. I risultati delle ricerche finora condotte hanno risposto a molti interrogativi di ordine biologico e medico. Numerose sono le acquisizioni in campo epidemiologico (aree di distribuzione e incidenza di malattie ossee, dentali, muscolari, cutanee) e parassitologico: queste ultime hanno, tra l’altro, fornito indicazioni sull’habitat di antiche popolazioni.