parchi naturali
Aree protette di elevato valore naturalistico e culturale
I parchi sono aree protette caratterizzate da un alto grado di naturalità, da un forte valore paesaggistico e spesso da specifiche tradizioni culturali. L’uomo è parte integrante dell’ambiente, sicché l’esigenza della conservazione dei parchi è motivata anche dalla sopravvivenza e dal benessere delle popolazioni vicine oltre che dell’umanità intera
L’uomo ha agito da sempre sull’ambiente comportandosi a lungo come se le risorse naturali fossero inesauribili. Questo atteggiamento ha causato nel tempo una forte alterazione ambientale e la scomparsa di molte specie animali e vegetali con una riduzione vistosa della diversità biologica (biodiversità) che è frutto di un lunghissimo processo di evoluzione. Oggi in Europa il 22% delle piante superiori, il 42% dei Mammiferi e il 52% dei Pesci rischia l’estinzione.
Gli interventi di tutela, sempre più urgenti, hanno più senso quando sono rivolti non solo alla conservazione di specie minacciate ma a tutto l’ambiente in cui esse sono inserite. Ma quali sono le aree da proteggere? E cosa fare per conservare la biodiversità?
Ci sono diversi tipi di strutture ideati per la protezione dell’ambiente. Tra questi i parchi nazionali e regionali, le riserve naturali, le zone umide, le oasi.
I parchi nazionali, gestiti direttamente dallo Stato, sono costituiti da aree terrestri, fluviali, lacustri o marine contenenti uno o più ambienti di elevato valore scientifico e culturale. Un parco nazionale deve integrare e completare la salvaguardia operata dai parchi regionali ed essere uno strumento di sviluppo delle realtà locali. In Italia, fra i parchi di maggiori dimensioni vanno ricordati: il Parco del Pollino, con una superficie di 192.565 ha, quello dello Stelvio di 134.620 ha, quello del Gran Paradiso di 70.318 ha e quello d’Abruzzo, Lazio e Molise di 50.000 ha.
I parchi regionali e interregionali sono costituiti invece da aree di valore naturalistico e ambientale situate all’interno di una sola regione o di più regioni contigue.
Le riserve naturali, nazionali o regionali, sono costituite da aree contenenti una flora e una fauna di particolare valore naturalistico, oppure da ambienti importanti per la loro biodiversità.
Le zone umide, ambienti molto interessanti per la grande biodiversità che custodiscono, sono costituite da superfici acquitrinose, da paludi, da torbiere, ma anche da zone di acqua marina con profondità non superiore ai 6 m.
Le oasi, aree di particolare interesse scientifico o paesaggistico, sono gestite generalmente da associazioni naturalistiche e culturali come il WWF, la LIPU (Lega italiana protezione uccelli) e il FAI (Fondo per l’ambiente italiano).
L’organizzazione generale. Lo scopo principale di un parco è la conservazione degli ambienti naturali, quelli di elevato valore scientifico e culturale: tuttavia un parco è anche un luogo in cui viene promossa la ricerca, si fa educazione ambientale, si consente la libera circolazione dei visitatori per ricrearsi e per conoscere da vicino una grande varietà di ambienti naturali. A tale scopo, in ogni parco, c’è un ufficio informazioni dove vengono forniti ai visitatori materiale illustrativo e suggerimenti per la visita. Per esempio, i sentieri-natura sono percorsi ben definiti che consentono al visitatore di osservare gli aspetti più importanti del parco.
All’interno del parco possono esserci un museo naturalistico o storico-etnologico, dotato di materiali e strumenti da utilizzare anche a fini didattici, e centri polivalenti con biblioteche, sale convegni e punti vendita. Ogni parco ha un direttore, un consiglio direttivo, un comitato tecnico-scientifico che controlla e valuta gli aspetti tecnici e naturalistici e il personale del parco, fra cui i guardiaparco che verificano il rispetto delle norme e sorvegliano il territorio.
Cosa si può e cosa non si può fare nel parco. L’agricoltura è una delle attività più importanti di un parco, così come alcune attività di silvicoltura (la scienza della coltivazione e della conservazione dei boschi e delle foreste), compreso il taglio controllato degli alberi per non diminuire il valore dei boschi.
Sebbene ogni parco abbia normative proprie, tuttavia in genere è vietato raccogliere in modo indiscriminato le specie vegetali o cacciare e catturare quelle animali, accendere fuochi liberi, introdurre esseri viventi che non appartengono alla flora e alla fauna locale e alterare l’ambiente naturale.
Gli aspetti economici. La realizzazione di un parco determina l’aumento del flusso turistico, dando vigore alle attività della popolazione locale come l’artigianato e la produzione di specifici prodotti. All’interno del parco è inoltre possibile realizzare centri culturali, organizzare cooperative che curano le visite guidate e tante altre attività che incrementano l’occupazione delle popolazioni locali. La realizzazione di un parco può aiutare quindi a risolvere il problema dell’occupazione, creando posti di lavoro sia nel parco stesso sia nei territori confinanti.
Il primo parco nazionale istituito al mondo (risale al 1872) è il Parco di Yellowstone. La popolazione americana era molto sensibile alla conservazione dell’ambiente naturale, anche grazie a vaste campagne di stampa e alla letteratura del momento. Grandi zone del continente americano, infatti, erano state alterate in seguito all’imponente opera di sfruttamento ambientale durata per tutto il 19° secolo, soprattutto sulla costa orientale, da parte di pionieri che avevano occupato molti territori per lo sfruttamento dei bacini minerari.
In Europa i primi parchi nazionali furono istituiti in Svezia agli inizi del Novecento, mentre in Italia, che peraltro è uno dei paesi più ricchi di ambienti naturalisticamente interessanti, il primo parco, quello del Gran Paradiso, fu istituito nel 1922. Si estende su un territorio di circa 70.000 ettari, situato fra il Piemonte e la Valle d’Aosta, nelle Alpi Graie. La vetta più elevata è quella del Gran Paradiso, che raggiunge i 4.061 m di altezza. La morfologia è segnata dalle tracce di antiche glaciazioni; attualmente si contano ben 57 ghiacciai e numerosi laghetti montani di origine glaciale. Nel Parco sono presenti praterie alpine e lembi di foreste in prevalenza di larice e abete rosso (Picea abies), insieme a una notevole fauna selvatica, rappresentata dal camoscio, dalla marmotta, dall’ermellino, dall’aquila reale e dallo stambecco. Quest’ultimo, simbolo del Parco, è stato salvato dall’estinzione grazie all’istituzione della Riserva reale di caccia nel 1856 da parte di Vittorio Emanuele II, su una parte dell’attuale territorio del Parco.
Il Parco nazionale del Serengeti, istituito nel 1951 in Tanzania, è uno dei più importanti parchi dell’Africa e copre una superficie di 14.763 km2, dal Lago Vittoria al confine con il Kenya. È considerato dall’UNESCO patrimonio mondiale dell’umanità per l’elevata biodiversità ed è una delle riserve UNESCO della biosfera. Il territorio è caratterizzato da praterie aride erbose, interrotte da affioramenti di rocce circondati da arbusti e alberi e, a nord, dalla presenza di foreste a galleria e savana.
Il parco ospita oltre 2.000.000 di esemplari di Mammiferi, la più alta concentrazione al mondo, infatti circa il 20% dei grandi Mammiferi africani è presente su un territorio pari allo 0.0005% del continente africano. Nel parco si possono osservare le più imponenti migrazioni di erbivori terrestri, in particolare gnu, gazzelle e zebre, che seguono una rotta migratoria in senso orario dalle pianure sudorientali verso il Kenya e di nuovo verso sud, seguendo il regime delle piogge che si concentrano in due periodi, aprile-giugno (grandi piogge) e ottobre-dicembre (piccole piogge), condizionando notevolmente la vita degli animali che vivono nel Parco.
Il mondo dei parchi è meraviglioso e pieno di curiosità. Il Parco nazionale della Groenlandia, istituito dalla Danimarca nel 1974, è il più vasto nel mondo con i suoi 972.000 km2. Nel Parco nazionale Redwood in California cresce spontanea la pianta di Sequoiadendron giganteum, una specie arborea che supera i 75 m di altezza e può raggiungere i 3.000 anni di età. Nel Parco nazionale di Denali in Alaska vive l’alce americano, che è il più grande erbivoro del continente.