Partito sardo d’azione (PSd’Az) Formazione politica sorta nell’aprile 1921 per iniziativa di E. Lussu e degli ex combattenti della brigata Sassari nella Prima guerra mondiale sulla base di un programma autonomista e liberista, divenuta il più importante partito locale. Già in crisi dopo l’adesione al Partito nazionale fascista di molti dirigenti (1923), fu sciolto nel 1926 dal fascismo. Ricostituitosi nel 1943, nello stesso anno, per scissione della corrente di sinistra, fu fondato il Partito sardo d’azione socialista, poi confluito nel PSI (1949); contribuì all’elaborazione dello Statuto speciale sardo. Tra il 1949 e il 1974 il partito fece parte di tutte le coalizioni (centriste e di centrosinistra) che guidarono la regione e nuovamente tra il 1980 e il 1989 partecipò alle giunte di sinistra al governo.
Dopo le regionali del 1999, esponenti favorevoli a entrare nella maggioranza di centrodestra lasciarono il partito. L’accordo elettorale voluto dal segretario G. Sanna (n. 1949) con la Lega Nord nel 2006 e la decisione di schierarsi con il centrodestra alle regionali del 2009 hanno provocato la fuoruscita della corrente poi confluita nella nuova formazione dei RossoMori.