I membri della scuola aristotelica, che s’intrattenevano a discutere nel Peripato, quella parte del giardino del Liceo, in Atene, in cui Aristotele era solito tenere le sue lezioni.
L’indirizzo della scuola, subito dopo la morte di Aristotele, è prevalentemente erudito e naturalistico (Teofrasto di Ereso, Eudemo di Rodi, Aristosseno di Taranto, Dicearco di Messina, Clearco di Soli, Demetrio di Falero). La tendenza empiristica si accentua nei primi tempi dell’ellenismo (Stratone di Lampsaco), mentre gli studi eruditi sono proseguiti da Ermippo, Sozione, Satiro, Eraclide, Lembo, Antistene di Rodi, Agatarchide, Demetrio di Bisanzio, e la conciliazione con altre correnti è tentata da Ieronimo di Rodi, Critolao, Diodoro di Tiro ecc. Più tardi l’erudizione si volge verso le opere stesse di Aristotele (Andronico di Rodi); tra i commentatori eccelle Alessandro di Afrodisiade.