Filosofo greco (m. 287 circa a. C.). Succeduto ad Aristotele nella direzione del Peripato, ha lasciato opere di botanica e mineralogia oltre ai Caratteri morali, opera che costituisce un importante documento della vita sociale e culturale di Atene e della sua crisi alla fine del sec. 7º a. C.
Fu scolaro di Aristotele, che dovette conoscere durante il soggiorno di questi ad Asso, e che seguì in Macedonia e poi ad Atene. Sotto lo scolarcato di T. (dal 322-21 alla morte) la scuola proseguì e approfondì un indirizzo di ricerca naturalistica ed erudita. Note sono, a questo proposito, le due opere di botanica di T.: Ricerche sulle piante (Περὶ ϕυτῶν ἱστορίας) in 9 libri, e Cause delle piante (Περὶ ϕυτῶν αἰτιῶν) in 6 libri: la prima è una specie di botanica generale (morfologia, anatomia, sistematica, ecc.), la seconda tratta della fisiologia e delle applicazioni pratiche delle piante; in ambedue le opere T. si rivela il primo biologo che abbia studiato i fenomeni naturali da un punto di vista puramente naturalistico (e non filosofico). Si hanno ampi frammenti della sua Metafisica e dell'opera di mineralogia Sulle pietre, e anche frammenti dei 18 libri di Opinioni dei fisici (Φυσικῶν δόξαι), in cui T. raccolse i risultati della sua dotta ricostruzione delle antiche dottrine filosofico-naturalistiche, e che esercitarono enorme influsso su tutta la dossografia posteriore. Molto interessanti sono poi i 30 Caratteri morali ('Ηϑικοὶ χαρακτῆρες), superstiti in una redazione alquanto divergente dall'originaria e raffiguranti una serie di tipi umani, caratterizzati ciascuno da un certo difetto morale. L'opera si ricollega all'indirizzo dell'etica peripatetica, diretta a specificare sempre più minutamente, attraverso l'osservazione empirica della vita, gli schemi delle "virtù" e dei "vizi" già dedotti speculativamente da Platone e ripresi e approfonditi da Aristotele.