Figlio (Belgrado 1844 - ivi 1921) di Alessandro, principe di Serbia dal 1858, quando il padre fu detronizzato, visse in esilio, prima a Ginevra, quindi in Francia; ufficiale nell'esercito francese, si distinse nella guerra con la Prussia (1870-71). Nel 1875 accorse in Bosnia per partecipare all'insurrezione ivi scoppiata contro i Turchi e nel 1883 sposò Zorka, figlia di Nicola I del Montenegro. Estintasi la dinastia degli Obrenović con l'assassinio di re Alessandro e della regina Draga (10 giugno 1903), P. fu proclamato re di Serbia dalla skupština. Liberale in politica interna, nei rapporti internazionali perseguì il sogno di una "grande Serbia" appoggiandosi alla Russia in funzione antiaustriaca e antiturca, e riuscì ad assicurare al suo paese grandi vantaggi territoriali con le due vittoriose guerre balcaniche (1912-13). Nel giugno 1914 P. affidò la reggenza al figlio Alessandro, ritirandosi a Corfù col grosso dell'esercito serbo dopo la sconfitta patita a opera degli Imperi centrali durante la prima guerra mondiale (1915). Terminato il conflitto, fu posto a capo del nuovo regno dei Serbi, Croati e Sloveni (1918).