In ecologia, si dice di organismi, popolazioni, specie e comunità che sono buoni colonizzatori di aree mai precedentemente abitate o di zone che hanno subito una forte perturbazione.
L’insediamento di specie p. in aree neoformate e precedentemente prive di colonizzatori viventi, dà vita a successioni primarie, mentre la ricolonizzazione di aree precedentemente abitate ma soggette a una perturbazione di una certa entità dà luogo a successioni secondarie. Le specie p. sono in grado di colonizzare rapidamente l’area neoesposta, ma vengono poi sostituite nel tempo da altre specie, meno efficienti nella colonizzazione ma più competitive (v. fig.). Il ruolo fondamentale svolto da queste specie nelle successioni è evidente: per es. in ambiente terrestre, dove le specie p. innescano il processo di trasformazione dei substrati (sabbia, lava, roccia), presenti all’inizio della successione, nei suoli su cui in seguito si stabilizza la comunità matura.
Tali specie sono buone colonizzatrici sia per via dell’elevata tolleranza a condizioni ambientali estreme, o comunque altamente variabili, sia per alcune caratteristiche intrinseche del loro ciclo biologico. Infatti gli individui che appartengono a tali specie sono caratterizzati da piccole dimensioni, breve durata del ciclo vitale, età riproduttiva precoce, produzione di una prole assai numerosa, molto piccola e per lo più generata una sola volta nel corso della vita, eccellenti capacità di disperdere la prole nell’ambiente, assenza di cure parentali.