Umanista (Terranuova, oggi Terranuova Bracciolini, 1380 - Firenze 1459). Nel 1403 ebbe a Roma l'ufficio di scrittore apostolico, nel 1414 seguì la Curia al concilio di Costanza, ma, più che seguirne le dispute teologiche, preferì esplorare i monasteri svizzeri e, poi, alcuni di Francia e di Germania; scoprì così un esemplare integro dell'Institutio oratoria di Quintiliano, parte degli Argonautica di Valerio Flacco, il De re rustica di Columella, le Selve di Stazio, l'Astronomicon di Manilio, le Puniche di Silio Italico, la Storia di Ammiano Marcellino, il De rerum natura di Lucrezio, otto orazioni ciceroniane, e altre opere minori. Dal 1418 passò 4 tristi anni in Inghilterra, e nel 1423 tornò a Roma con l'ufficio di segretario apostolico, che nel 1453 cambiò con quello di cancelliere della Repubblica fiorentina. Il B. non fu un pensatore, ma espose agilmente dottrine ben assimilate; fu, più d'ogni altro umanista del primo Quattrocento, un vero artista per vivacità di sentimento, fantasia arguta, espressione pronta e pittoresca; usò una prosa latina viva e senza pedanteria. Non scrisse un verso, lasciò molte opere in prosa, filosofiche, storiche, polemiche, invettive, orazioni. Importanti sulle altre i vivacissimi Dialoghi; i 4 libri De varietate fortunae (1431-48); il satirico e spesso spregiudicato Liber facetiarum (1438-52); l'Historia florentina (dal 1350 al 1445); e soprattutto un ricchissimo epistolario.