Polimero termoplastico, prodotto di policondensazione di diossidifenilalcani con esteri dell’acido carbonico, contenente, come unità monomerica, l’aggruppamento −O−R−O−CO−, dove R è un radicale derivato dal diossidifenilalcano. I p. appartengono alle resine poliestere, anche se si distinguono da queste per molti aspetti. I p. sono caratterizzati da buone proprietà meccaniche (apprezzabile resistenza, elevata resilienza, anche a bassa temperatura) ed elettriche, sono trasparenti, insensibili all’azione dell’acqua, della luce, degli agenti atmosferici e degli idrocarburi; presentano una facile lavorabilità alle macchine utensili. Il p. più importante è quello ottenuto da bisfenolo-A, che si prepara, per es., per reazione del bisfenolo-A con fosgene, in presenza di piridina o di soluzione acquosa di sali d’ammonio; si conoscono anche diversi altri sistemi di preparazione dei p., per es., per reazione fra bisfenolo-A e un diestere dell’acido carbonico in presenza di composti metallorganici come catalizzatori. I p. sono resine termoplastiche, ad alta temperatura di rammollimento, dotate di elevata viscosità allo stato fuso; per il complesso, particolarmente significativo, delle loro proprietà, sono usati per parti di macchine di diverso tipo (elettriche, utensili ecc.), per fabbricare lastre infrangibili per vetri di sicurezza, facciali per caschi, elmetti protettivi, carcasse di apparecchi elettrodomestici, parti di automobili; sono anche usati come rivelatori di particelle nucleari altamente ionizzanti.
Il metodo tradizionale di produzione dei p. aromatici comporta notevoli rischi ambientali connessi con l’impiego del fosgene. Ciò ha portato alla rivalutazione del metodo basato sulla reazione di transesterificazione tra bisfenolo-A e un diestere dell’acido carbonico (per es., difenilcarbonato); tale metodo era stato abbandonato a causa del costo e delle difficoltà operative. Il difenilcarbonato, che veniva tradizionalmente ottenuto per reazione tra fenato sodico e fosgene, può essere ottenuto ora in modo conveniente tramite transesterificazione tra fenolo e dimetilcarbonato (ottenibile con processi ecocompatibili). La reazione fra bisfenolo-A e difenilcarbonato, catalizzata da alcali, si effettua a pressione ridotta e a temperatura elevata, tale da mantenere la massa fusa in condizione di sufficiente fluidità e da favorire lo sviluppo del fenolo prodotto che viene riutilizzato nella preparazione del difenilcarbonato.