Macromolecola contenente numerosi gruppi caratteristici degli esteri, cioè risultante dalla condensazione di un acido e di un alcol entrambi polifunzionali.
Le resine p. insature sono formate dall’unione di macromolecole di questo tipo, però insature, tali quindi da poter addizionare molecole di composti non saturi, così da stabilire legami trasversali fra le varie macromolecole dando strutture più o meno reticolate. Queste resine p. si formano quindi preparando prima una struttura lineare risultante dalla condensazione di un acido e un alcol, uno dei quali insaturo e aventi entrambi due gruppi funzionali. Si ottiene una macromolecola lineare del tipo
dove x, y, z possono avere valori diversi a seconda dell’acido e dell’alcol di partenza (acido maleico, fumarico, aconitico, itaconico, citraconico, adipico, pimelico; glicoli etilenico, propilenico, dietilenico, butilenico ecc.). Il polimero lineare ottenuto, contenente un certo numero di doppi legami, è allo stato liquido e si conserva inalterato per lungo tempo, specie se conservato a bassa temperatura, fuori del contatto dell’ossigeno e in presenza di inibitori (per es., idrochinone). I legami trasversali fra le varie molecole vengono stabiliti usando come ponti molecole di stirene, metilmetacrilato, acetato di vinile ecc., che si addizionano al doppio legame di due macromolecole diverse, secondo uno schema del tipo:
Le caratteristiche della materia finale (durezza, tenacità ecc.) possono essere regolate distanziando opportunamente i legami trasversali e, quindi, i doppi legami nella macromolecola lineare; ciò si può ottenere, per es., usando miscele di acidi bicarbossilici saturi e insaturi. La reazione di reticolazione, esotermica, ha luogo senza sviluppo di prodotti secondari e può perciò avvenire a temperatura e pressione ambiente. Ciò risulta particolarmente importante perché consente la realizzazione di pezzi di dimensioni anche grandi senza necessità di stampi metallici e di presse di elevata potenza. La reticolazione avviene di solito nella fase di preparazione del manufatto, cioè si mette in commercio il polimero lineare contenente disciolto il monomero non saturo reticolante eventualmente stabilizzato; al momento dell’uso si aggiunge un catalizzatore (di solito perossido di benzoile che si decompone fornendo i radicali liberi che costituiscono gli iniziatori della reazione di reticolazione), eventualmente un accelerante (naftenato di cobalto, dimetilanilina, che aumentano la velocità di decomposizione del perossido), materiali di carica, di riempimento, di colorazione ecc. e si stampa il prodotto, che assume la struttura di una resina termoindurente.