Elemento chimico, radioattivo, simbolo Po, numero atomico 84, peso atomico 210,0, di cui sono noti 27 isotopi, con numero di massa tra 192 e 218, tutti radioattivi; di questi, solo sette si ritrovano in natura come termini di serie di decadimenti radioattivi; soltanto gli isotopi di massa 208 e 209, che hanno vita media relativamente lunga (ca. 3 e ca. 103 anni rispettivamente), si trovano nei minerali d’uranio, dove l’elemento fu scoperto da P. e M. Curie nel 1898. Dal punto di vista chimico il p. somiglia al bismuto e al tellurio; ha comportamento anfotero; dà un idrossido solubile in ammoniaca; si può precipitare quantitativamente come solfuro; esiste in due forme allotropiche con temperatura di transizione fra 65 e 85 °C. Con molti metalli, per riscaldamento, forma composti (poloniuri) simili ai tellururi, con i quali sono isomorfi. La sua valenza principale è 4. Con gli alogeni forma alogenuri, solidi colorati, che in soluzione di idracidi danno origine ad acidi complessi. Nei sali degli ossiacidi presenta un comportamento più metallico di quello dei sali corrispondenti del tellurio.
Dei vari isotopi conosciuti, il più importante è quello di numero di massa 210 e vita media 138,4 giorni, che si ottiene per bombardamento neutronico del bismuto 209. Per la preparazione di esso, si scioglie 28984Bi irradiato in acido nitrico; l’eccesso di acido nitrico è allontanato per aggiunta di urea e di acido formico; dalla soluzione si prepara il p. per coprecipitazione con tellurio e si depura riducendolo a metallo e separandolo per volatilizzazione. Il p. trova importanti applicazioni nella preparazione di sorgenti di neutroni (sorgenti Po-Be), di sonde di potenziale radioattive, di pile fotoelettroniche.