Idrocarburo alifatico saturo, di formula CH3CH2CH3. Gas incolore, inodore, non tossico, che brucia con fiamma luminosa; 1 kg di p. sviluppa circa 47.000 kJ (11.200 kcal). Alla pressione normale il p. si liquefà a −42,2 °C; un litro di p. liquido ha una massa di circa 510 g. Il p. è un costituente dei gas naturali, dei gas di petrolio, dei gas dei processi di cracking e di idrogenazione di carboni, di catrami, di oli minerali. Si usa come combustibile, come mezzo refrigerante, come solvente. Costituisce (spesso insieme all’omologo butano) i cosiddetti gas liquefatti, di uso sia domestico sia industriale, e rappresenta pure la materia prima di diversi processi chimici. Propandiolo Alcol bivalente derivato dal p. (detto anche glicole propilenico o propilenglicole); a seconda della posizione dei due gruppi alcolici si possono avere due propandioli: il primo, 1,2-propandiolo, CH3CHOHCH2OH, è un liquido incolore, viscoso, igroscopico, miscibile coll’acqua, che si ottiene trattando con alcali il derivato biclorurato o la cloridrina del propilene; si usa come liquido anticongelante, come solvente, come intermedio in sintesi organiche ecc.; l’altro isomero, 1,3- propandiolo, CH2OHCH2CH2OH, è un liquido che bolle a 212 °C. Propilammine Ammine alifatiche derivate dal p.; si conoscono la propilammina normale, CH3CH2CH2NH2 e la isopropilammina, (CH3)2CHNH2; sono entrambe liquidi incolori, solubili in acqua e di carattere basico; la prima viene usata come inibitore di corrosione, mentre la isopropilammina è impiegata come emulsionante e solubilizzante di erbicidi.