Movimento i. Movimento che si compie in organi morti, in seguito a modificazioni dello stato d’imbibizione delle membrane cellulari; per es. nelle brattee dell’involucro delle carline (erbe spinose) che si distendono con tempo umido. La deiscenza di molti frutti secchi avviene per movimenti i.: torsioni o tensioni si determinano nei vari tessuti del pericarpo, i quali, a seconda del tenore di umidità relativa, si gonfiano o si contraggono in misura diversa, proporzionata allo spessore e alla composizione chimica delle membrane cellulari (➔ igrocasia).
L’organo (o apparato) i. è quello capace di tali movimenti.
Si dice di una sostanza che, esposta all’aria, è capace di catturare l’umidità in essa presente. Tale processo può dar luogo a una combinazione chimica (per es., nell’ossido di calcio, nell’anidride fosforica ecc.), oppure può consistere in un adsorbimento, come si riscontra, per es., nel gel di silice. Le sostanze i. subiscono mutamenti di aspetto, di colore o di dimensione, che possono rivelare lo stato di umidità dell’aria. Esse sono numerose: fra quelle solide si ricordano l’ossido di calcio, il carburo di calcio, il cloruro di calcio, il cloruro di magnesio, il perborato di magnesio; fra quelle liquide l’acido solforico, la glicerina, l’alcol puro e altre. Una sostanza i. che, in seguito all’assorbimento di umidità, si scioglie nell’acqua assorbita, si dice deliquescente. Le sostanze i. trovano impiego nell’essiccamento di ambienti, di gas ecc. Anche alcuni tessuti animali, quali i capelli, per es., sono i. e le loro dimensioni variano in relazione alla quantità di acqua assorbita in modo che possono essere utilizzati per la costruzione di igrometri ad assorbimento.
L’igroscopio è lo strumento che serve a indicare, con grossolana approssimazione, lo stato di maggiore o minore umidità dell’aria: utilizza la proprietà di sostanze igroscopiche che subiscono deformazioni per assorbimento di acqua (capelli, membrane animali, corde di minugia) oppure che variano di colore (cloruro di cobalto ecc.).