(ebr. Mishlē) Libro dell’Antico Testamento, primo tra i libri didattici, appartenente più precisamente alla poesia gnomica (➔ gnome). La sua composizione avvenne secondo alcuni autori progressivamente, per l’aggiungersi dei nuovi nuclei a quello primitivo; secondo altri, invece, la raccolta fu fatta solo dopo che le singole parti erano già costituite. Da un punto di vista cronologico, la conclusione del processo compilativo può porsi intorno al 3° sec. a.C. Quanto al contenuto, la maggior parte dei p. ha carattere religioso e morale: vi si raccomanda la carità (in particolare verso la vedova, l’orfano, il povero), la saggezza come condizione per il raggiungimento dei beni terreni, la giustizia, la religiosità. Come genere letterario, i P. si legano a un’ampia serie di scritti del mondo orientale antico, introducendovi però elementi caratteristici del pensiero ebraico.