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puerperio

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Periodo che segue l’espulsione della placenta fino al ritorno alla normalità dei genitali. La sua durata non è costante, oscillando secondo i soggetti e secondo la normalità o meno della pregressa gravidanza e del parto; la media è di circa 6 settimane. Tipico fenomeno del p. è l’amenorrea. L’utero, che subito dopo il parto giunge con il suo fondo a circa 1-2 dita sotto la linea ombelicale traversa, si riduce progressivamente e gradualmente di volume, fino a riacquistare poi, verso il 40° giorno, le dimensioni e il volume normali. Contemporaneamente, dopo l’eliminazione di frustoli di decidua, si ricostituisce gradatamente l’epitelio della mucosa uterina. Il segno di tale processo di detersione e ricostituzione dell’endometrio è dato dalla lochiazione, cioè dalla eliminazione per le vie naturali di un secreto costituito da sangue e detriti deciduali, che in genere termina nella 4ª-5ª settimana. Nello stesso tempo si cicatrizzano le lacerazioni più o meno ampie e profonde che si sono prodotte durante il periodo espulsivo del parto; la vulva, inizialmente beante, riacquista la sua normale configurazione. Tra il 3° e il 5° giorno, dopo l’iniziale secrezione colostrale, si verifica la montata lattea. Febbre (o infezione o sepsi) puerperale Termine comprensivo di tutte le forme settiche di qualsiasi natura, dovute all’innesto di germi patogeni (con l’esame manuale, con strumenti o biancheria infetta) su lesioni del canale genitale formatesi nel corso del parto. Un travaglio lungo, delle lacerazioni perineali, la rottura precoce delle membrane, un secondamento non completo o emorragie rappresentano condizioni favorenti. Le forme cliniche della febbre puerperale variano naturalmente secondo la sede e la natura del germe. In base a questo criterio la febbre comprende forme localizzate al punto d’innesto dei germi (vulvite, vaginite, cervicite, endometrite puerperale), forme diffuse agli organi pelvici sia per continuità sia per via sanguigna o linfatica (salpingite, metrolinfangite, metroflebite, parametrite, peritonite pelvica, tromboflebiti puerperali o phlegmasia alba dolens) e forme generalizzate (peritonite acuta diffusa e setticemia). La terapia è antibiotica, chemioterapica e, in alcuni casi (tetano, difterite), anche sieroterapica. Psicosi puerperale Stato confusionale allucinatorio che, in assenza di precedenti psichiatrici, insorge acutamente durante il p., costituendo un caso particolare di psicosi a tipo di reazione esogena. In altri casi ha le caratteristiche di una psicosi affettiva, maniacale o depressiva, o di una sindrome dissociativa.

Vedi anche
parto Espulsione o estrazione del feto dei Mammiferi dagli organi genitali. Avviene al termine della gravidanza, quando lo sviluppo prenatale può considerarsi concluso: l’utero contraendosi ritmicamente (travaglio di parto) determina l’espulsione del feto e, successivamente, il secondamento degli annessi fetali ... montata lattea L’inizio della secrezione del latte da parte delle ghiandole mammarie della puerpera (anche discesa lattea): compare tra il 2° e il 4° giorno dopo il parto. ostetricia Branca della scienza medica che studia la fisiologia e la patologia della gravidanza, in rapporto tanto allo stato di salute della gestante quanto al soddisfacente sviluppo del prodotto del concepimento, e i problemi di vario ordine inerenti all’espletamento del parto e al puerperio. È strettamente connessa ... gestazione Periodo in cui, negli animali vivipari e ovovivipari, l’embrione si sviluppa nel corpo della madre. ● Nei Mammiferi, nei quali è tipica la gravidanza, lo sviluppo avviene nell’utero. In altri Vertebrati, può funzionare da camera incubatrice l’ultima porzione dell’ovidotto (come nei Selaci vivipari, ...
Categorie
  • FISIOLOGIA UMANA in Medicina
  • PATOLOGIA in Medicina
Tag
  • FEBBRE PUERPERALE
  • MONTATA LATTEA
  • SECONDAMENTO
  • INFEZIONE
  • EMORRAGIE
Altri risultati per puerperio
  • puerperio
    Dizionario di Medicina (2010)
    Periodo che intercorre tra la fine del parto e il ritorno degli organi genitali femminili alla condizione pregravidica. La durata del p. non è costante e varia, secondo i soggetti e la normalità o meno della pregressa gravidanza, da un minimo di 4 a un massimo di 8 settimane. Fenomeni tipici di questo ...
  • Puerperio
    Universo del Corpo (2000)
    Lucio Zichella Renzo D'Amelio Si definisce puerperio il periodo che intercorre tra la fine del parto e il ritorno degli organi genitali femminili alla condizione pregravidica. La durata del puerperio non è costante e varia, secondo i soggetti e la normalità o meno della pregressa gravidanza, da un ...
  • PUERPERIO
    Enciclopedia Italiana - II Appendice (1949)
    (XXVIII, p. 495) Espedito MORACCI Le conoscenze sulla biologia del puerperio hanno compiuto progressi in virtù degli studî sulle correlazioni trofiche tra la mammella funzionante e l'utero della scoperta (1932) dell'ormone galattogogo preipofisario (prolactina), dell'azione stimolante degli estrogeni ...
  • PUERPERIO
    Enciclopedia Italiana (1935)
    (dal lat. puer "bambino" e pario "partorisco") Pasquale Sfameni È quel periodo, che segue immediatamente al parto (suites de couche dei Francesi), e dura il tempo necessario all'apparato genitale per spogliarsi dei caratteri assunti in gravidanza e ritornare a un dipresso nelle condizioni primitive: ...
Vocabolario
puerpèrio
puerperio puerpèrio s. m. [dal lat. puerperium, der. di puerpĕra «puerpera»]. – 1. In fisiologia, il periodo di tempo di 6-8 settimane che intercede tra l’espulsione della placenta e il ritorno alla normalità degli organi genitali femminili;...
püèrpera
puerpera püèrpera s. f. [dal lat. puerpĕra, comp. di puer «fanciullo» e tema di parĕre «partorire»]. – La donna che ha partorito di recente e che si trova nel periodo del puerperio.
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