Fratello (Tolosa 1042 circa - Tripoli di Siria 1105) di Guglielmo IV, cui successe nel 1088; combattè (1074) in Italia per papa Gregorio VII contro i Normanni, e in Spagna contro i musulmani. Primo tra i grandi baroni, partì per la 1a crociata (1096) a capo di un suo esercito, giungendo l'anno dopo a Costantinopoli. Potentissimo e ambizioso, aspirava a divenire capo della crociata: perciò, nel corso della spedizione, ebbe frequenti urti con gli altri capi, e soprattutto col normanno Boemondo per il possesso di Antiochia (1098). Si avvicinò allora all'imperatore bizantino, in nome del quale iniziò la conquista della Siria. Ma, visto il malcontento che si era diffuso tra i crociati, riprese la guerra per la liberazione di Gerusalemme, distinguendosi nell'assedio alla città. Divenuto Goffredo di Buglione signore di Gerusalemme, entrò in urto anche con lui, si ritirò poi a Laodicea, quindi (1100) a Costantinopoli; a capo di nuove schiere di crociati in marcia verso i luoghi santi, subì una terribile disfatta fra Amasia e Sivas, ad opera dei musulmani. Imprigionato per breve tempo da Tancredi ad Antiochia, cercò in ultimo di impadronirsi di Tripoli di Siria (della quale aveva ottenuto nel 1097 il titolo di conte) per farne il centro di un principato nella Siria meridionale, ma morì durante l'assedio.