Filosofo dell'India meridionale (n. 1050 circa - m. 1137 circa). Fondò la scuola del cosiddetto monismo differenziato (viśiṣṭa-advaita), secondo cui, contrariamente a quanto insegna l'antico Vedānta, realtà oggettiva e individualità non separano illusoriamente le creature dall'Assoluto, ma sono modi e attributi di Dio, ad esso esterno e al contempo da esso dipendenti e comunque destinati al ricongiungimento. Ciò avviene quando il ciclo delle reincarnazioni viene superato da un atto di liberazione di cui può essere strumento l'amore mistico per la divinità (bhakti). Alle dottrine di R. si connettono quelle della setta religiosa Rāmānandi, che dalle province meridionali dell’India furono diffuse in quelle settentrionali dal filosofo.