Specie (Rangifer tarandus) di Mammifero Artiodattilo Cervide delle zone artiche dell’Europa, dell’Asia e dell’America, allo stato selvatico o domestico (in Europa e Asia). Alta circa 1 m alla spalla, ha corna presenti in entrambi i sessi, caso unico fra i Cervidi, più forti nel maschio, spesso asimmetriche, con asta ricurva in avanti, pugnale oculare basso, lungo e compresso, spesso palmato e con parecchie punte; zoccoli larghi, divaricabili; zoccoletti accessori che toccano quasi il suolo, coda breve. Mantello folto, ruvido, con peli grossi e ondulati. La muta avviene due volte l’anno. Partorisce in genere un solo piccolo.
La sottospecie americana è il caribù (Rangifer tarandus caribou), più robusta e con corna più brevi ma più pesanti della sottospecie r. eurasiatica, della tundra asiatico-europea (Rangifer tarandus tarandus; v. fig.). Nuotatrice eccellente, gregaria, compie imponenti migrazioni, fra settembre e ottobre verso il Sud, risalendo verso maggio al Nord. Si nutre di licheni, muschi, erbe e germogli.
La r. eurasiatica è stata addomesticata da tempi antichi; è allevata secondo modalità differenti, che vanno dalla domesticazione completa a uno stato semiselvatico. Tra i Lapponi, gli Ziriani, i Voguli, gli Ostiachi e i Samoiedi, la r. è animale da tiro, se ne consumano latte e carne e se ne utilizza la pelle; Tungusi e Soioti usano la r. come animale da basto e sella, ma difficilmente l’aggiogano alla slitta o la mungono e neppure l’abbattono per scopi alimentari anche perché le mandrie sono poco numerose; presso Iucaghiri, Coriachi e Ciukci la r. non si lascia né mungere né aggiogare e assale i cani; questi popoli ne possiedono numerosi capi, prevalentemente usati per l’alimentazione.