Come indicò Saussure (1916), la lingua si può studiare in due modi: o lungo l’asse della simultaneità, descrivendo il sistema di fenomeni esistente in un momento dato, in una certa comunità di parlanti, [...] , l’o proveniente da ŏ tonica in sillaba libera era di qualità diversa dall’o corrispondente a ŏ tonica in in -ui (habui > *hebui > èbbi).
Nel latino volgare erano rizotoniche la prima persona singolare e plurale e la terza persona singolare ...
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Per focalizzazione si intende l’insieme di fenomeni che consentono di mettere una porzione di enunciato in maggiore evidenza di altre. Gli enunciati infatti non solo trasmettono informazioni, ma spesso [...] anche il loro calendario aveva delle scadenze diverse
(14) b. la mattina era in realtà riservata alle attività più o meno lavorative
(15) b. io 1990). Ne portano traccia i primissimi documenti in volgare, come i placiti campani degli anni 960 e ...
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Raffaele Simone
Lingue
E glòssama e’ fonì, fonì manechò (in griko, «La nostra lingua è voce, voce soltanto»)
Lingue minacciate
di Raffaele Simone
20 febbraio
Alla vigilia della giornata internazionale [...] solo a proposito di idiomi remoti. Uno tra i più citati era il gotico di Crimea, di cui alla fine del Cinquecento l’ e Carni si suppone possa essere derivato un latino volgare con influenze celtiche, base della successiva evoluzione della ...
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Con il termine origini ci si riferisce convenzionalmente alla fase aurorale delle lingue romanze (o neolatine), quando testi (o frammenti di testi) scritti in volgare cominciarono a essere conservati su [...] dell’estensore di mantenere separati i due ambiti latino e volgare abbia talvolta suggerito l’adozione sistematica di quella che era ormai una lingua diversa, il volgare appunto, e non uno dei registri informali e sociolinguisticamente bassi ...
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L’Italia può vantare il maggior trattato di linguistica dell’Europa medievale, il De vulgari eloquentia di ➔ Dante Alighieri, scritto in latino per definire i caratteri del volgare illustre, in cui, per [...] parte dei barbari giunti in Italia, oltre che per l’influenza negativa delle lingue barbare sui popoli sottomessi. Il volgare, dunque, era il frutto difettoso di eventi traumatici. Si trattava di vedere se e per quale via avrebbe potuto rimontare la ...
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Il soggetto (dal lat. subiĕctu(m) «che sta sotto», calco del gr. hypókeímenon) indica una funzione grammaticale fondamentale nella frase, insieme a quelle di ➔ oggetto e di predicato (➔ predicato, tipi [...] alle parole che seguono; come diede il Boccaccio: Egli era in questo castello una donna vedova, e altrove, Egli definitivo rinnovamento della lingua italiana.
Bembo, Pietro (1966), Prose della volgar lingua, in Id., Prose e rime, a cura di C ...
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Dante Alighieri nacque a Firenze nel maggio, o giugno, 1265, l’anno prima della battaglia di Benevento, che segna la distruzione della parte ghibellina in Italia. Di famiglia guelfa, cresce in anni segnati [...] città toscane in quanto segno aborrito di municipalismo (I, xiii); e a dare la palma al volgare bolognese (I, xv) perché probabilmente era su Bologna che Dante intendeva investire il proprio futuro, tanto da costruire in funzione della centralità di ...
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Il lessico è l’insieme dei lessemi (o, con termine non tecnico, delle parole) di una lingua. Come altre lingue nazionali, che vengono usate da secoli per molte delle principali funzioni comunicative, anche [...] . Questi elementi hanno fatto il loro primo ingresso nel volgare medievale quando, da un lato, questo aveva già acquisito da tempo di essere la principale lingua parlata e soprattutto non era più la lingua materna di nessuno. Tuttavia, il latino è ...
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Si assumono come riferimenti cronologici simbolici di questa voce il 1211, anno del primo documento fiorentino conservato, e il 1375, anno della morte di Boccaccio.
Il Duecento è il secolo nel quale il [...] comune di Siena, del quale resta solo la versione in volgare scritta nel 1309-1310 dal notaio Ranieri Gangalandi, in base 1317, data di questo sonetto; cfr. Inf. XXIII, 4-6:
Vòlt’era in su la favola d’Isopo
lo mio pensier per la presente rissa,
dov ...
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Il termine ortografia (dal gr. ortographía, comp. di orthós «retto, corretto» e -graphía «scrittura») identifica l’insieme delle convenzioni normative che regolano il modo di scrivere una lingua considerato [...] giunti gli autografi d’autore che consentono di osservare i progressi compiuti dalla scrittura letteraria in volgare (la grafia della gente comune era e resterà per secoli ancor più varia e oscillante).
Benché permangano le oscillazioni fra scrizioni ...
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volgare1
volgare1 (ant. vulgare) agg. [dal lat. vulgaris, der. di vulgus «volgo»]. – 1. non com. Del volgo, degli strati socialmente, culturalmente ed economicamente inferiori della popolazione: usi, tradizioni, pregiudizî v.; nell’uso ant.,...
era
èra s. f. [dal lat. tardo aera «numero, cifra», propr. plur. di aes aeris «bronzo, rame»]. – 1. La più ampia divisione del tempo nella storia dei diversi popoli. Più particolarm., in cronologia, sistema di computo del tempo che prende...