La virgola (dal lat. virgula(m) «piccola verga») è un segno di interpunzione, costituito da una linea curva con la testa al livello basso della riga, che ha una varietà di funzioni. Indica una pausa breve, [...] la virgola nelle serie enumerative», del tipo «[Leopardi] abituato a contemplare un esempio di arte Rodrigo, Renzo, viottole, rupi, fughe, inseguimenti, grida, schioppettate (Alessandro Manzoni, I promessi sposi)
(2) [Don Abbondio] vide confusamente, ...
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In ambito linguistico e letterario, con purismo si intende ogni dottrina e atteggiamento critico-normativo, a carattere tradizionalista, che rifiuta e condanna con intransigenza ➔ neologismi, tecnicismi, [...] base di alcune convergenze, la teoria e la prassi di ➔ Alessandro Manzoni e dei manzoniani, che propongono e diffondono l’ideale in relazione con lo stile della poetica idillica di Leopardi), l’amore per i riboboli popolareschi e l’antiboccaccismo ...
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CORTI, Maria
Cristina Montagnani
Nacque a Milano il 7 settembre 1915, da Emilio e da Celestina Goldoni. L'infanzia fu segnata dalla perdita della madre, morta il 10 settembre 1925; il padre, che lavorava [...] 1991).
Il cursus honorum
Nel 1950 cominciò a insegnare al liceo Alessandro Volta di Como, dove rimase sino al 1956, per passare poi gli scritti inediti, rari e editi 1809-1810 di Giacomo Leopardi, da un verso del poeta ancora bambino.
Frattanto, già ...
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Il termine neologismo giunse in Italia dalla Francia, dove néologisme, formato non più tardi del 1735 su elementi del greco classico significanti «nuova parola», completati dal suffisso -isme (it. -ismo), [...] nei vocabolari di parole coniate dopo l’«aureo Trecento»: Alessandro Tassoni lamentò l’assenza, nella prima edizione del scienze (botanica, ottica, psicologia, ecc.), ➔ Giacomo Leopardi dovette fronteggiare l’accusa di aver introdotto parole ‘ ...
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Poiché il Risorgimento ebbe come esito l’Unità nazionale, la connessione con i fatti linguistici risulta immediata, in quanto gli eventi politici, conclusi con la formazione del Regno nel 1861 e con lo [...] chiare nel dibattito suscitato dalla Relazione di ➔ Alessandro Manzoni del 1868, intervento pubblico, richiesto dal Alpi» dei Sepolcri di ➔ Ugo Foscolo); anche nella canzone di ➔ Giacomo Leopardi All’Italia:
O patria mia, vedo le mura e gli archi
E le ...
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La punteggiatura (lat. interpunctio) è un sistema di segni convenzionali impiegato nello scritto per segnalare le relazioni logiche e sintattiche tra le diverse parti della frase, le pause della lettura [...] tē ̂s kathólou «Sulla punteggiatura in generale» di Nicanore di Alessandria (II sec.), dove sono citati otto segni: punto fermo (teléia annotazioni dei principali autori del secolo: ➔ Giacomo Leopardi si pronuncia contro l’impiego eccessivo di segni ...
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L’anagramma (dal gr. aná «sopra» e grámma «lettera») è la condizione per cui due (o più) parole o due (o più) altre sequenze linguistiche sono costituite dallo stesso insieme di lettere (più raramente, [...] linguistici di un sogno. L’esempio è il sogno di Alessandro, dove un satiro (satyros) può stare per l’enunciato anche di forme sintattiche e prosodiche). A parte casi come il leopardiano Silvia = salivi (prima e ultima parola della prima strofa dell ...
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Gli aggettivi di relazione (o relazionali) sono un particolare tipo di aggettivi denominali (cioè derivati da nomi). La loro peculiarità risiede nel fatto che non denotano proprietà, ma indicano entità [...] Francesco → francescano; Hegel → hegeliano; Leopardi → leopardiano; Manzoni → manzoniano; Pirandello → pirandelliano . 1º, pp. 43-68.
L’ottimo commento (1995) = Torri, Alessandro (a cura di), L’ottimo commento della Divina Commedia. Testo inedito d’ ...
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Francesco Guicciardini nacque a Firenze, il 6 marzo 1483, da importante famiglia fiorentina. Dottore in legge nel 1505, nel 1511 fu ambasciatore in Spagna. Tornato a Firenze all’inizio del 1514, nel 1516 [...] Bologna e Guicciardini rientrò a Firenze. Dopo l’uccisione di Alessandro (6 gennaio 1537), il ducato passò a Cosimo de’ è ammirata (o talora criticata, come nello Zibaldone di Leopardi, 1991: 1168) per le articolate e maestose costruzioni sintattiche ...
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Una lingua possiede generalmente un corredo di parole ritenute a vario titolo proibite o sconvenienti (dette usualmente parolacce), utilizzate a volte, in chiave metaforica, come ➔ insulti o imprecazioni, [...] , cioè non aver usato un cazzo di medicamenti», Giacomo Leopardi) cacacazzi o cacacazzo; cappella; cazzata, cazziatone, cazzone, culo («ma son un che v’ho in culo a tutta botta», Alessandro Tassoni) derivano faccia da (o di) culo (o come il culo ...
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stuolo
stuòlo s. m. [lat. tardo stŏlus (dal gr. στόλος «spedizione militare, esercito, flotta, moltitudine», der. di στέλλω «armare, spedire»)]. – 1. ant. a. Raggruppamento di navi da guerra, flotta. b. Moltitudine armata, schiera di guerrieri,...
stagione
stagióne s. f. [lat. statio -ōnis, propr. «sosta, fermata», der. di stare «stare fermo»; cfr. stazione]. – 1. Ciascuno dei quattro intervalli di tempo (s. astronomiche) nei quali l’anno resta diviso dai passaggi del Sole agli equinozî...