Religione e società
Guido Formigoni
L’epoca della Restaurazione aveva visto all’opera su scala europea una tendenza a riscoprire i legami tra civiltà e religione, all’ombra della prevalente tradizione [...] l’opposizione del re e del Senato. Ben più radicale – anche per la scelta di Cavour di appoggiarsi sulla sinistra anticlericale alla Camera – fu la legge del 1855 che abolì tutti gli ordini religiosi ritenuti privi di utilità sociale, conferendone i ...
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secolarizzazione Termine entrato nel linguaggio giuridico durante le trattative per la pace di Vestfalia (1648), allo scopo di indicare il passaggio di beni e territori dalla Chiesa a possessori civili, [...] ispirate al positivismo e al materialismo: esse fecero del secularism un programma politico e ideologico, spesso improntato all’anticlericalismo e/o all’ateismo. Nell’ambito del pensiero sociologico, tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del ...
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FEDOZZI, Prospero
Carlo Bersani
Nato a Matelica (Macerata) il 12 luglio 1872, da Carlo ed Emilia Ranucci, nel 1894 si laureò a Padova, dove prese la libera docenza nel 1896. Fino al 1899 fu nell'amministrazione [...] caratteristici: la centralità della nozione di "coscienza nazionale" nell'interpretazione della nazionalità; un certo anticlericalismo (p. 13); un radicato organicismo; un tendenziale antigermanesimo; una particolare attenzione alla "scuola positiva ...
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Istituzioni, associazioni e classi dirigenti dall'Unità alla Grande guerra
Renato Camurri
La morte della politica
Un curioso paradosso segna l'inizio della storia 'italiana' di Venezia. Il suo rientro [...] , II, Roma 1976, pp. 377-380.
328. V. a tal riguardo l'articolo di Piero Marsich, Giosuè Carducci e il suo anticlericalismo, "Il Radicale", 24 febbraio 1912.
329. V. Id., Nazionalismo, ibid., 10 febbraio 1912.
330. Nino Massimo Fovel, La tattica dei ...
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MANFREDI, Giuseppe
Fulvio Conti
Nacque il 17 marzo 1828 a Cortemaggiore, nel Piacentino, da Domenico, cassiere degli stabilimenti di beneficenza, e da Paolina Fogliazzi. Compiuti i primi studi nel paese [...] dovesse essere unitario.
In altra sede il M. espresse, poi, una vena giovanile di giacobinismo e di anticlericalismo, presto superata, che lo portò a sostenere la necessità dell'abolizione delle corporazioni religiose e dell'incameramento dei ...
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DE LAUGIER, Cesare Niccolò Giovacchino, conte di Bellecour
Nidia Danelon Vasoli
Nacque a Portoferraio il 15 ott. 1789 da Leopoldo, capitano comandante di quella piazzaforte granducale, e da Francesca [...] prime dolorose esperienze dalle quali gli sarebbe derivata la sua ferma avversione per l'Austria e, forse, il suo anticlericalismo. Comunque la madre riuscì ad ottenere che il marito venisse trattato con minore durezza; infine, le autorità granducali ...
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Con la creazione della Camera dei fasci e delle corporazioni (1938-39) ebbe compimento la "fascistizzazione" dello stato italiano: struttura e organi del partito coincisero con struttura e organi dello [...] minuti favori alla Chiesa stessa. Al disotto di questa superficie ufficiale, non mancavano residui o nuovi spunti di anticlericalismo, a cui facevano riscontro, da parte della Chiesa, talune resistenze, diffidenze, e ostilità, e soprattutto l'opera ...
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MASSA, Rufino
Elvio Ciferri
– Nacque a Mentone, nel Principato di Monaco, il 4 sett. 1742 da Giuseppe Antonio e da Maria Lucrezia Barriera.
In famiglia vi era una radicata tradizione per le professioni [...] possesso. Divenuto un uomo politico influente nel Dipartimento delle Alpi Marittime, si fece notare per il suo anticlericalismo, tanto da essere chiamato Levacroci.
Lasciò definitivamente Parigi nel 1803, relegato ai margini della vita politica per ...
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PETRONI, Giuseppe
Fulvio Conti
– Nacque a Bologna il 25 febbraio 1812 da Ercole, professore di pittura storica all’Accademia di belle arti, e da Clementina Bonazzoli.
Sebbene avesse ricevuto un’educazione [...] Risorgimento al fascismo, Bologna 2003, pp. 38, 94, 106 s., 109, 111, 378 s.; A.M. Isastia, G. P. dall'anticlericalismo al metodismo, in Il metodismo nell'Italia contemporanea. Cultura e politica di una minoranza tra Ottocento e Novecento, a cura di ...
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CARAVITA, Nicolò
Salvatore Fodale
Nacque a Napoli, nella parrocchia dei Vergini, il 24 maggio 1647 da Giuseppe e da Margherita Boiano. La famiglia, originaria della Spagna, apparteneva alla nobiltà. [...] . Rinieri, Della rovina di una monarchia, Torino-Milano-Roma 1901, p. 323; G. A. Andriulli, P. Giannone e l'anticlericalismo napol. sui primi del Settecento, in Arch. stor. ital., XXXVIII (1906), pp. 102 ss.; Storia della Università di Napoli, Napoli ...
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anticlericalismo
s. m. [der. di anticlericale]. – Ogni atteggiamento di opposizione all’ingerenza del potere ecclesiastico nella vita politica e sociale d’un paese, o di avversione a governi, partiti o persone che conformano la loro azione...
anticlericale
agg. e s. m. e f. [comp. di anti-1 e clericale]. – Che, o chi, è contrario al clero o si oppone alla sua azione e alla sua influenza: idee a.; governo, partito, movimento a.; sostenitore di una politica anticlericale; fu per...