Ecclesiastico (m. 1107), primo arcivescovo di Pisa (1088). Da Urbano II ebbe la primazia anche sui vescovi di Corsica. Dopo avere contrastato con successo l'eresia in Sardegna, ebbe parte importante nella [...] predicazione della crociata, e durante la spedizione comandò la flotta pisana. Primo patriarca di Gerusalemme, fu privato della carica dal re Baldovino. Ottenuta giustizia in Italia dal pontefice, morì ...
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Benedettino, arcivescovo di Lione (n. in Borgogna - m. a Roma 1052). Abate di S. Benigno in Digione (1031), propugnatore della riforma cluniacense, non accettò (1042) da Enrico III la cattedra di Lione [...] se non dopo essere stato dispensato (1046) dal giuramento di fedeltà. Rappresentò l'autorità pontificia in Roma nell'interregno dopo la morte di Damaso II (1048), e di nuovo rappresentò Leone IX durante ...
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Prelato (m. 873); arcivescovo di Colonia dall'850, resse con spirito mecenatesco l'alta carica; chiamò presso di sé il poeta irlandese Sedulio, e fece abbellire di preziose miniature codici della biblioteca [...] cattedrale. Entrò in conflitto con papa Niccolò I per aver autorizzato, senza attendere il parere del pontefice, il matrimonio tra Lotario e l'amante Valdrada: benché sospeso da Roma, continuò nelle sue ...
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Ecclesiastico (m. York 1023), arcivescovo di York dal 1003 e insieme vescovo di Worcester (1003-16). Autore di omelie, la più notevole delle quali è Lupi sermo ad Anglos, quando Dani maxime prosecuti sunt [...] eos, quod fuit anno 1014, vivo quadro delle terribili condizioni dell'Inghilterra al momento della fuga di re Etelredo II. La successiva legislazione inglese, specialmente quella di Canuto, mostra chiare ...
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Ecclesiastico (1442 circa - 1504), arcivescovo di Magonza dal 1484; il suo nome è legato ai tentativi di riforma costituzionale dell'Impero alla fine del sec. 15º. B. fu l'anima delle due diete, di Worms [...] (1495) e di Augusta (1500), dove la riforma parve affermarsi, specie con l'istituzione del consiglio dell'Impero. Ma la sua creazione, da lui tenacemente difesa contro Massimiliano, gli sopravvisse di ...
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Abate di Fleury e arcivescovo di Orléans (n. in Catalogna 750 circa - m. forse Angers 821), fu uno dei promotori più zelanti della rinascita carolingia. Teologo, oltre a raccolte di auctoritates su controversie [...] trinitarie, si ricordano di lui il De ordine baptismi, i Sermones e l'Interpretatio missae. Scrisse anche numerosi componimenti poetici (il Gloria laus et honor fu inserito nella liturgia della domenica ...
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Vanno ricordati: 1. Arcivescovo (m. 665 circa) di Braga; eremita, ebbe molti discepoli con i quali fondò il monastero di Complutum (Alcalá de Henares) per il quale, e per le due regole monastiche (la communis, [...] che contiene il celebre Pactum, professione di vita religiosa, e la Regula monachorum), si meritò l'appellativo di "padre del monachismo spagnolo"; si hanno di lui anche un paio di lettere; ne scrisse ...
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Primo arcivescovo d'Inghilterra (m. Canterbury tra il 604 e il 609). Fu da s. Gregorio Magno (di cui era forse stato compagno) messo a capo della missione inviata da Roma agli Anglosassoni nel 596. Sbarcato [...] nell'isola di Thanet, dopo aver ricevuto la consacrazione episcopale durante il viaggio, A. fu benevolmente accolto da Etelredo re del Kent; organizzò un monastero a Canterbury e cominciò la predicazione, ...
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Domenicano (1215 circa - 1286), arcivescovo di Corinto dal 1278. Molto importante la sua vasta attività di traduttore di opere greche, specialmente di Aristotele e dei suoi commentatori, e di revisore [...] di traduzioni già esistenti, svolta anche per incarico di Tommaso d'Aquino cui era legato da fraterna amicizia. Di Aristotele egli tradusse le Categoriae, il Peri hermeneias, il III e il IV libro del De ...
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Figlio (Berlino 1490 - Magonza 1545) di Giovanni Cicerone principe elettore di Brandeburgo; ordinato sacerdote nel 1506, arcivescovo di Magdeburgo e amministratore apostolico di Halberstadt (1513); eletto [...] (1514) arcivescovo-elettore di Magonza dovette, per poter conservare tutti i benefici (aumentando così la potenza della sua casa), versare alla Camera apostolica complessivamente 24.000 ducati, prestatigli dai Fugger; onde, per compensarlo, gli fu ...
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arcivescovo
arcivéscovo s. m. [comp. di arci- e vescovo, secondo il modello del lat. tardo archiepiscŏpus, gr. ἀρχιεπίσκοπος]. – Propriam., il vescovo di un’archidiocesi, o diocesi metropolitana; ma il titolo è attribuito anche a prelati meramente...
arciterrorista s. m. e f. Capo o leader terrorista ritenuto molto pericoloso e potente. ◆ Uri Lubrani, massimo esperto in Israele di cose libanesi, conosce da tempo Imad Murnaia. «È un arciterrorista – ha ricordato ieri – che ha avuto a che...