Ecclesiastico e uomo di stato spagnolo (Priego, Cordova, 1723 - Cordova 1796). Arcivescovo della Nueva Granada, nel 1782 assunse la carica di viceré, in seguito alla morte di Juan de Torresar Díaz Pimienta, [...] succeduto al Flórez. Tentò di pacificare gli animi dopo la rivolta dei Comuneros e d'istituire un'amministrazione liberale. Curò la diffusione della cultura (fondazione della Gaceta e dell'Istituto di ...
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Cronista francese, originario della Haute Loire (sec. 11º-12º), seguì l'arcivescovo Ademaro di Le Puy alla prima crociata. Cappellano di Raimondo IV conte di Tolosa e marchese di Provenza, narrò abbastanza [...] fedelmente e con dovizia di informazioni le vicende della prima crociata nell'Historia Francorum qui ceperunt Jherusalem, una cronaca, annoverata tuttora tra le fonti storiche più importanti della spedizione ...
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Località in provincia di Lodi.
L’esercito cittadino di Ariberto d’Intimiano, arcivescovo di Milano, vi fu sconfitto nel 1036 dai valvassori milanesi, alleati dei Lodigiani. ...
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Cronista tedesco (sec. 10º); chierico in Colonia e uomo di fiducia dell'arcivescovo Bruno il Grande, ne scrisse dopo la morte la biografia in Vita Brunonis archiepiscopi Coloniensis (965-68), tra le migliori [...] biografie medievali, importante per la personalità del protagonista, fratello dell'imperatore Ottone I ...
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Cittadina della Francia (dipart. della Senna Marittima). Feudo dal 9° sec. dell’arcivescovo di Rouen, poi dei conti di Champagne, fu espugnata (1592) dalle milizie della Lega cattolica guidate da Alessandro [...] Farnese.
La contea di A., eretta nel 9° sec. da Guglielmo il Conquistatore a favore di Eudes di Champagne, passata sotto varie famiglie e il dominio dei reali di Castiglia (1239), fu possesso dal 1452 ...
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Prelato e uomo politico francese (Parigi 1727 - Sens 1794). Vescovo di Condom (1760), arcivescovo di Tolosa (1763), amico degli enciclopedisti, accademico di Francia (1770), fece costruire il canale di [...] , convocati gli Stati generali l'8 ag. 1788, dovette poco dopo dimettersi (25 ag.). Intanto, si era fatto nominare arcivescovo di Sens e aveva ottenuto il cardinalato, al quale rinunciò (1791) per accettare la costituzione civile del clero. Arrestato ...
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BERARDO de Castacca (de Costa, Costaca)
Alessandro Pratesi
Discendente, come sembra, da nobile famiglia barese, fu eletto alla cattedra arcivescovile di quella città, dopo la morte del presule Doferio, [...] , dove il presule pronunciò un discorso nella seconda sessione (20 novembre); un anno dopo, nel dicembre 1216, dotò l'arcivescovo di Palermo di altre concessioni, confermando le precedenti.
Nel 1224 B. coprì l'ufficio di balivo di Sicilia, incarico ...
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Prelato francese (castello di La Roque 1703 - Parigi 1781), vescovo di Baiona (1741), arcivescovo di Vienne (1745) e di Parigi (1746); intransigente avversario di giansenisti e "filosofi" (memorabile l'ordinanza [...] contro l'Émile di J.-J. Rousseau); per questo suo atteggiamento si attirò inimicizie e quattro esilî, onde fu detto l'Atanasio francese ...
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Cancelliere dell'Impero (1120 circa - 1167), ebbe la nomina da Federico I (1156); arcivescovo di Colonia (dal 1159), fu fautore di un atteggiamento energico verso i comuni e il papato, deciso per questo [...] a valersi anche dello scisma. Nel 1167 scese in Italia, e con Cristiano di Magonza sconfisse in battaglia i Romani presso Tuscolo. Morì tre mesi dopo ...
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Uomo politico e umanista (Vigevano 1350 circa - Treviglio 1427). Segretario dal 1391 dell'arcivescovo Pietro Filargo (poi Alessandro V), e dal 1402 di Giov. Maria Visconti; podestà di Treviglio (1422 e [...] 1427). Fu in Lombardia uno dei primi umanisti; amico del Crisolora; lasciò orazioni, trattati e dialoghi morali, tra cui 4 libri De Republica, la traduzione della Repubblica di Platone, e lettere, importanti ...
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arcivescovo
arcivéscovo s. m. [comp. di arci- e vescovo, secondo il modello del lat. tardo archiepiscŏpus, gr. ἀρχιεπίσκοπος]. – Propriam., il vescovo di un’archidiocesi, o diocesi metropolitana; ma il titolo è attribuito anche a prelati meramente...
arciterrorista s. m. e f. Capo o leader terrorista ritenuto molto pericoloso e potente. ◆ Uri Lubrani, massimo esperto in Israele di cose libanesi, conosce da tempo Imad Murnaia. «È un arciterrorista – ha ricordato ieri – che ha avuto a che...