Lakatos
Lakatos Imre pseudonimo di I. Lipschitz (Dubrecen 1922 - Londra 1974) filosofo e storico della scienza ungherese naturalizzato inglese. Di famiglia ebrea, partecipò alla resistenza durante l’occupazione [...] nazista dell’Ungheria e i suoi familiari, a eccezione del padre, furono deportati ad Auschwitz, dove morirono. Dopo la guerra ricoprì cariche importanti presso il ministero dell’Istruzione della nuova repubblica popolare. Di formazione filosofica ...
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Terracina, Piero. – Dirigente d’azienda italiano di origine ebraica (Roma 1928 - ivi 2019), sopravvissuto alla Shoah. Arrestato a Roma con sette altri membri della sua famiglia nell’aprile 1944, dopo un [...] breve periodo di internamento a Fossoli (Modena) fu deportato nel campo di sterminio di Auschwitz II-Birkenau, da cui venne liberato nel gennaio dell’anno successivo, in gravi condizioni di salute e unico sopravvissuto dei suoi familiari. Rientrato ...
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Regista, drammaturgo e scrittore ungherese in lingua tedesca (Budapest 1914 - Berlino 2007). Emigrato a Londra nel 1936, poi a lungo negli USA, dal 1971 ha operato in area culturale tedesca, specie come [...] innovativo regista teatrale. I suoi drammi per il teatro, amari e ironici (Cannibals, 1968, in ingl., su Auschwitz; Pinkville, 1970, contro la guerra del Vietnam; Sigmunds Freude, 1975; Mutters Courage, 1979; Mein Kampf. Farce, 1987, su Hitler; ...
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Scrittrice austriaca naturalizzata italiana (Vienna 1918 - Matera 2004). Reduce dell’Olocausto, di famiglia ebraica di origine ungherese, dopo che, con l’annessione dell’Austria alla Germania, i suoi [...] è scappata in Italia. A Milano, città nella quale lavorava come traduttrice, è stata arrestata nel 1944 e deportata ad Auschwitz dove le venne tatuato il numero di matricola A-24020. È stata trasferita poi nel campo di concentramento di Bergen Belsen ...
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Spiegelman, Art. - Autore di fumetti statunitense di origine polacca (n. Stoccolma 1948). Di famiglia ebraica, S. nacque in Svezia, dove i genitori si erano rifugiati dalla Polonia a causa delle persecuzioni [...] , utilizzando il fumetto come strumento di analisi della realtà (premio Pulitzer, 1992). S. ha narrato la deportazione ad Auschwitz dei genitori in Maus (1986-91), dove rappresenta metaforicamente i nazisti come gatti e gli internati come topi. Gli ...
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Scultore italiano (Pescara 1921 - Pietrasanta 2008), fratello di Andrea. Prima che alla scultura, si è dedicato alla pittura e alla ceramica. Nelle masse grandiose delle sue sculture in pietra si ritrovano [...] espressiva, dove il motivo arcaico è reso attuale da una costante ironia. Interessante è la sua produzione monumentale: il monumento di Auschwitz (1960-67); la Porta della Pace di Tel Aviv (1969-71); il monumento a Mazzini a Milano (1974); La nave ...
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osef. Medico e membro delle SS (Günzburg, Baviera, 1911 - San Paolo, Brasile, 1979); uno dei più efferati criminali nazisti. Dopo gli studi di medicina orientati sulla morfologia razziale, nel 1937 divenne [...] . Nel momento in cui si sentiva ormai sicuro riprendendo il suo vero nome, emersero le ricerche che ex internati di Auschwitz avevano intrapreso: nel 1959 la Germania spiccò un mandato di cattura contro di lui. Ottenne la cittadinanza in Paraguay e ...
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Pseudonimo dello scrittore austriaco Hans Mayer (Vienna 1912 - Salisburgo 1978). Sopravvissuto all'Olocausto, nella sua opera principale, Jenseits von Schuld und Sühne, affronta in modo lucido e disperato [...] alla Germania, emigrò in Belgio. Arrestato dai nazisti nel 1943 per aver partecipato alla Resistenza, fu deportato ad Auschwitz. Dopo il 1945 visse a Bruxelles, scrivendo e collaborando con emittenti radiofoniche e televisive. Morì suicida.
Opere
In ...
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Scrittore serbo (Subotica 1935 - Parigi 1989). Dopo iniziali tentativi poetici, si dedicò interamente alla prosa, affermandosi come uno degli autori più significativi della letteratura serba contemporanea. [...] incentrati sul personaggio di Eduard Sam, che riflette la figura reale del padre dello scrittore, un ebreo scomparso ad Auschwitz: Bašta, pepeo (1965; trad. it. Giardino, cenere, 1986), Rani jadi (1969; trad. it. Dolori precoci, 1993), Peščanik (1972 ...
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Borchardt, Rudolf
W. Theodor Elwert
, Poeta tedesco (Königsberg 1877 - Trins, presso Innsbruck, 1945), studiò germanistica con K. Burdach e W. Dilthey; visse lunghi anni in Italia dedicandosi alla poesia. [...] , soprattutto della cultura tedesca, che difese appassionatamente durante la prima guerra mondiale (nel 1944 sfuggì alla deportazione ad Auschwitz) e fu avversario accanito di problemi e forme della civiltà moderna che per lui non era che decadenza ...
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Porrajmos (porrajmos e, rar., Porajmos) s. m. (rar. f.) inv. Persecuzione, sterminio, genocidio di Rom e Sinti da parte del regime nazista, di quello fascista e dei loro alleati, avvenuto tra gli anni Trenta e Quaranta del Novecento (le vittime...
cristofobico
agg. Che si rifiuta di prendere in considerazione la figura di Cristo e il cristianesimo. ◆ anche dopo Auschwitz e i gulag, «la libertà di indifferenza ha vinto», dice [George] Weigel riferendosi al testo «cristofobico» approvato...