Graziadio Isaia Ascoli, nato a Gorizia nel 1829 da ricca famiglia ebraica e formatosi nell’ambiente plurilingue della città, si dedicò da autodidatta allo studio delle lingue e della linguistica, pubblicando [...] il tipo vi ha, vi hanno «c’è, ci sono»; i connettivi (diguisaché, per guisa che, eziandio, laonde, tuttavolta); gli avverbi (almanco, di leggieri, imprima, peranco, poscia); l’uso di participi e gerundi, di costrutti con l’infinito, di nessi relativi ...
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matematica
Walter Maraschini
Il regno dei numeri e delle figure, del calcolo e del ragionamento
La matematica è un sistema simbolico razionale e astratto che permette di orientarsi tra i problemi e [...] facilmente i nomi dai verbi: i nomi, con i loro eventuali aggettivi; i verbi, con i loro eventuali avverbi. I nomi indicano cose, persone, elementi, oggetti. I verbi indicano azioni, procedure, operazioni, intenzioni, che ‘legano’ tra loro ...
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Il termine catafora si applica ai sintagmi la cui interpretazione è mediata dall’interpretazione di un altro specifico costituente che compare nel co-testo successivo (➔ contesto). Nel brano seguente – [...] di). Così, vanno senz’altro considerati cataforici in senso stretto i rinvii in avanti realizzati con i pronomi personali, gli avverbi pronominali e i pronomi dimostrativi, illustrati dagli esempi (1-4). Nel caso di sintagmi con al centro un nome, la ...
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Leopardi, Giacomo
Domenico Consoli
Nel giudizio fondamentalmente negativo che il compilatore della Crestomazia poetica ancora manteneva tra il 1827 e il 1828 intorno alla letteratura italiana dei secoli [...] quasi creare la lingua nostra " coraggiosi composti, come ‛ indiare ', ‛ intuare ', ‛ inmiare ', ‛ disguardare ', " massime con preposizioni, avverbi e particelle " (p. 762, 8-12 marzo 1821); diversamente da Petrarca e Boccaccio che scrissero " per ...
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La lessicalizzazione è il processo per cui nuove unità linguistiche che in una fase precedente non erano considerate lessicali vengono a far parte del lessico di una lingua; lessicalizzato significa perciò [...] può vedere lessicalizzazioni etichettanti in quelle che all’origine erano descrizioni motivate del significato: si veda, ad es., l’avverbio italiano fa nell’espressione due mesi fa; sapendo che deriva dall’evoluzione di or fa (voce del verbo fare ...
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SOLARI, Giuseppe (Giuseppe Gregorio Maria)
Gabriele Scalessa
– Secondo di tre figli, nacque il 12 marzo 1737 a Chiavari, da Giovan Agostino e da Maria Rosa Bianca Guarneri. Per volere dei genitori, che [...] del testo di partenza; cercare sempre una frase corrispondente toscana; valersi delle forme alterate dei nomi come soluzione per gli avverbi e gli epiteti presenti nel testo virgiliano.
Seguirono, nello stesso anno e sempre per Giossi, due tomi dell ...
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appresso
Aldo Duro
1. Come preposizione, col valore etimologico di " presso ", " accanto ", ha poche attestazioni, e si trova unita al complemento (sostantivo o pronome) direttamente, o con le preposizioni [...] 'alternarsi di poi... appresso... poi; altri esempi in Vn XXX 1, Cv II X 2, III XIII 7, IV XX 1. Caratteristica di questo avverbio è la posizione in apertura di periodo o di membro di periodo: in lf X 133 Appresso mosse a man sinistra il piede; XXXIV ...
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Gli allomorfi sono le diverse forme che un morfema assume e che non determinano cambiamenti nel suo significato; il procedimento connesso si chiama allomorfia (➔ morfologia). Un esempio di allomorfo è [...] anche chiamati allomorfi condizionati paradigmaticamente. Un altro esempio di questo tipo di allomorfia è dato dalla formazione degli ➔ avverbi tramite il suffisso -mente. Come è noto, la forma dell’aggettivo di base corrisponde alla forma femminile ...
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In genere, tendenza a dare particolare importanza alla funzione di ciò che si considera, a vedere un problema sotto l’aspetto della funzionalità.
Architettura
Tendenza a considerare i principi e le basi [...] e gli elementi funzionali del lessico sono le parole, altrimenti dette grammaticali (articoli, preposizioni, congiunzioni e alcuni avverbi), che non hanno un significato proprio, come le parole lessicali, ma svolgono nella frase una funzione ...
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SUMERI
Giuseppe Furlani
. Già da tempi antichissimi la parte meridionale della Babilonia (Šumer) era abitata dal popolo dei Sumeri, parlanti una lingua, il sumero, che è del tutto diversa tanto dall'accado, [...] -ak e per il dativo si fa uso della sillaba -ra suffissa e il locativo è espresso da un'-a. Molti avverbî sono espressi mediante circonlocuzione, così per dire "allora", "prima", si dice "in quel tempo" o si suffige all'aggettivo la desinenza ...
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avverbio
avvèrbio s. m. [dal lat. adverbium, comp. di ad- «accanto a» e verbum «parola, verbo»]. – Parte invariabile del discorso che determina il verbo (per es., dorme saporitamente) e anche l’aggettivo o un altro avverbio (molto buono, troppo...
poco
pòco (tronc. po’ 〈pò〉) agg., pron. e avv. [lat. paucus] (pl. m. -chi). – 1. agg. Indica in genere quantità o numero limitato, scarso, e si contrappone direttamente a molto. Quindi, unito a un sost. sing., che è in piccola quantità, in...