Discepolo del profeta Geremia. È ritenuto l'autore di uno dei libri profetici della Bibbia (Libro di B.), uno scritto probabilmente composito e alquanto tardo (2°-1° sec. a.C.), comprendente una confessione [...] dei peccati dei Giudei di Gerusalemme, un elogio della sapienza, identificata con la legge mosaica, e parole di conforto con prospettiva messianica, rivolte a Gerusalemme e agli esiliati in Babilonia. ...
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Adad-nirari
Nome di tre re assiri.
A. I (1305-1274 a.C.) vinse i re di Khanigalbat (nome assiro di Mitanni), pur sostenuto dagli ittiti, ed estese così il controllo dell’Assiria a tutta l’alta Mesopotamia [...] sull’alta Mesopotamia: pedemonte del Tur ‛Abdin, valle del Khabur, alto Tigri (Nairi). Per il confine a S stipulò un trattato con Babilonia.
A. III (810-783 a.C.) condusse spedizioni in Siria e fu arbitro tra Aleppo e Hama e tra Gurgum e Kummukh per ...
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Figlio (m. 150 a. C.) di Seleuco IV. Mandato come ostaggio a Roma nel 175, vi restò mentre, morto il padre, si succedevano sul trono di Siria Antioco IV Epifane e Antioco V Eupatore. Quando fu ucciso il [...] in Siria; s'impadronì del regno uccidendo Antioco V e il ministro Lisia (162), e soffocando le rivolte di Timarco in Babilonia e di Giuda Maccabeo. Un nuovo pretendente, Alessandro I Bala, trovò l'appoggio dei Romani, e D. morì combattendo contro di ...
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Il Contributo italiano alla storia del Pensiero: Filosofia (2012)
Gioacchino da Fiore
Gian Luca Potestà
Esegeta del testo biblico, Gioacchino dette forma ed espressione a una simbolica teologica e a un’ermeneutica storica complesse, con ampio ricorso a figure e diagrammi. [...] a opera dei nuovi Caldei (l’impero romano-germanico); la sesta fu per gli uni a opera di Medi e Persiani levatisi contro Babilonia e contro i Giudei deportati in essa, mentre per gli altri sarà a opera di dieci re (cfr. Daniele 7, 24; Apocalisse 17 ...
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Fondatore dell'impero neobabilonese, che regnò dal 625 al 605 a. C. Occupò la prima parte del suo governo a rendersi indipendente dagli Assiri, procedendo in seguito ad attaccare l'impero assiro stesso. [...] 605 inflisse loro una grave sconfitta a Carchemish. All'interno, N. compì una serie di opere di pace: ricostruì le mura di Babilonia e la sua torre templare, elevò templi e li adornò di doni preziosi. Riuscì in tal modo a guadagnarsi le simpatie del ...
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Re dell'Assiria (668-629 a. C.), figlio di Asarhaddon; noto ai Greci sotto il nome di Sardanapalo. Ultimo grande sovrano assiro; con A. il regno assiro esprime la massima floridezza culturale con i monumenti [...] i primi sintomi, non più reversibili, della fine dell'impero assiro, quali la perdita dell'Egitto, l'incapacità di dare una soluzione definitiva al problema di Babilonia e delle tribù caldee e di impedire la costituzione del regno dei Medi. ...
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Architetto greco (4º sec. a. C.), nativo della Macedonia o di Rodi. La tradizione manoscritta porta numerose varianti del suo nome: Dinocare, Stasicrate, Ermocrate e anche Ippocrate; è confuso anche col [...] racconta, il contorno delle mura con una striscia di farina. Opera sua sembra fosse anche il tumulo funerario di Efestione a Babilonia (monumento colossale, a sei piani, in mattoni crudi, di 180 m di lato alla base; con varî ornamenti dorati ai piani ...
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Regista cinematografico (Odessa 1902 - Mosca 1990); tra i protagonisti della stagione dell'avanguardia nei primi anni della rivoluzione, con G. M. Kozincev fondò nel 1921 il FEKS (Fabrika eksčentričeskogo [...] del partito comunista. Con G. M. Kozincev realizzò tra l'altro: Šinel´ ("Il cappotto", 1926); Novyj Vavilon ("Nuova Babilonia", 1929); Odna ("Sola", 1931); da solo, Aktrisa ("L'attrice", 1943); Šly soldaty ("Soldati in marcia", 1958); Vol´nyj ...
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Regista cinematografico (Kiev 1905 - Leningrado 1973). Significativamente impegnato nel campo della sperimentazione estetica durante la stagione rivoluzionaria, con L. Z. Trauberg fondò a Pietrogrado (1921) [...] d'avanguardia: Pochoždenija Oktjabriny (Le avventure di Ottobrina, 1924); Šinel´ (Il cappotto, 1926); Novyj Vavilon (La nuova Babilonia, 1929); Odna (Sola, 1931); la trilogia di Maksim: Junost´ Maksima (La gioventù di M., 1935), Vozvraščenie Maksima ...
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Pseudonimo del poeta e romanziere belga Jan-Albert Goris (Anversa 1899 - Lubbeek, Brabante, 1984), di lingua fiamminga. Dapprima poeta, animato da un cattolicesimo militante (Lof-litanie van de H. Franciscus [...] denuncia dell'ipocrita moralità comune e clericale: Het boek van Joachim van Babylon (1947; trad. it. Gioacchino di Babilonia, 1976), Telemachus in het dorp ("Telemaco nel villaggio", 1948), Klaaglied om Agnes ("Elegia per Agnese", 1951), De ...
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babilonia
babilònia s. f. [uso fig. del nome della città di Babilonia, altro e più com. nome della città di Babele (v. babele), che nella tradizione cristiana indica spesso un luogo di perdizione e di ignominia, oltre che di gran confusione]....
babilonico
babilònico agg. [dal lat. Babylonĭcus] (pl. m. -ci). – 1. Della regione di Babilonia (meno com. di babilonese): la civiltà b.; esilio b., o cattività b., o schiavitù b., l’esilio degli Ebrei in Babilonia nel sec. 6° a. C.: al tempo...