Transgenico
Elisabetta Mattei
Si definiscono organismi transgenici quegli organismi in cui un gene estraneo è presente in tutte le cellule, inclusa la linea germinale, e può quindi essere trasmesso [...] a colture t. sono in continua crescita.
Animali transgenici
Con il contributo dellabiologiadellosviluppo e dell'ingegneria genetica si è avuto un rapido avanzamento delle tecniche per la generazione di animali transgenici.
Il loro uso si è ...
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clonazione di organismi
Giuseppina Barsacchi
Tecnica per cui il nucleo proveniente da una cellula somatica di un donatore viene trapiantato in una cellula uovo ospite enucleata, che viene fatta sviluppare [...] , la capra, il vitello, il maiale, il topo, il ratto, il coniglio, il mulo, il cavallo, il gatto e il cane. Allo stato attuale, tuttavia, i tentativi di clonare Primati per trasferimento nucleare non hanno avuto successo.
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organismo transgenico
Giuseppina Barsacchi
Organismo vegetale o animale il cui genoma è stato sottoposto a particolari modificazioni artificiali; meno propriamente, viene definito anche geneticamente [...] gli effetti della mancata azione di un determinato gene (knock out genico). Questo approccio è ampiamente utilizzato nella ricerca sia di base sia applicata per studiare e comprendere a fondo la funzione di specifici geni.
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Biologia
Il processo o l’insieme dei processi mediante i quali gli esseri viventi perpetuano la propria specie, producendo nuovi individui che ripetono ciclicamente le medesime fasi di sviluppo fino al [...] a superare tali periodi avversi (spore durature, sclerozi ecc.).
La durata e lo sviluppo relativo delle due generazioni dipendono dal momento del ciclo biologico in cui avviene la meiosi, che può essere iniziale o zigotica; intermedia; terminale ...
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Biologia
In ematologia, parte liquida del sangue (circa il 55% della massa totale, nella quale è compresa anche la parte corpuscolata: globuli rossi, globuli bianchi e piastrine), di color giallo chiaro, [...] l’embrione; p. nutritivo (o deutoplasma o tuorlo), l’insieme delle sostanze nutritive dell’uovo che sono consumate e utilizzate dall’embrione durante le varie fasi dellosviluppo.
Fisica
Termine introdotto nel 1929 da I. Langmuir per indicare, nella ...
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Biologia
Il riprodursi, in un organismo animale o vegetale, di parti, organi, tessuti traumatizzati o perduti, sperimentalmente o accidentalmente. Le prime osservazioni sulla r. risalgono al sec. 18° [...] ai casi di ipertrofia compensatrice e di parziale r. di organi interni.
Nello studio dei processi dellosviluppo è di grande rilevanza capire quali siano le istruzioni che le cellule ricevono e che permettono loro di scegliere un via differenziativa ...
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Biologia
Capacità morfogenetica di un’area o territorio embrionale o campo, di dare origine, in un determinato momento dellosviluppo, a una particolare struttura od organo. Per es. un’area di ectoderma [...] sono devolute tutte le controversie che, sulla base dei criteri della materia e del valore ( criteri di c. verticale), non .p.p.) e serve a rendere più rapida e agevole la raccolta delle prove. Tuttavia, se dal fatto di reato è derivata la morte di ...
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Biologia
Controllo biologico
Il complesso dei processi, a livello molecolare, biochimico, cellulare, tissutale, ormonale e del sistema nervoso, che con la loro azione e interazione contribuiscono a regolare [...] . e amministrazioni controllate, volto a limitare disfunzioni gestionali, sviluppando al contempo una cultura della misurazione dell’azione amministrativa, e una maggiore responsabilizzazione delle amministrazioni rispetto ai rapporti tra costi e ...
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Biologia
Enzimi r. Forme enzimatiche ad alta specializzazione con ruoli specifici nel metabolismo cellulare. Sono distinti in enzimi allosterici, la cui attività catalitica è modulata dal legame non covalente [...] mole di lavoro dedicata ai tentativi di caratterizzarle. Si suppone che siano adibite all’organizzazione dell’organismo secondo il suo piano di sviluppo, coordinando l’azione dei vari r. e, in secondo luogo, le attività organogenetiche.
L’ormone ...
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biologia
biologìa s. f. [comp. di bio- e -logia; il termine è stato coniato dal naturalista ted. G. R. Treviranus (ted. Biologie) nel 1802, e nello stesso anno, forse indipendentemente da lui, usato anche dal naturalista fr. J.-B. Lamarck...
farmaco biologico
loc. s.le m. Farmaco progettato sulla base delle caratteristiche delle strutture biologiche del corpo umano. ◆ La ricerca di farmaci «biologici», efficaci e meno tossici degli attuali, è uno dei filoni di studio su cui punta...