«Avvenne una notte che, avendo costei molto pianto Lorenzo che non tornava e essendosi alla fine piagnendo adormentata, Lorenzo l’apparve nel sonno, pallido e tutto rabbuffato e co’ panni tutti stracciati [...] come strumento per far sentire la propria voce – quella femminile in particolare – si ritrova innanzitutto in uno dei modelli di Boccaccio, il poeta latino Ovidio: nelle sue Heroides, una raccolta di 21 lettere d’amore scritte dalle donne del mito o ...
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«sed tamen et lacrimae pondera vocis habent»«ma, nondimeno, anche le lacrime hanno il peso della parola»- Ovidio, Heroides, III, Briseide ad Achille, trad. di Nicola GardiniLacrime dorate sono quelle [...] del silenzio di Lisabetta si segnala in particolare il saggio di Cesare Segre, I silenzi di Lisabetta, i silenzi di Boccaccio; L’edizione delle Heroides di Ovidio a cui si è fatto riferimento è quella curata da Alessandro Barchiesi, Le Monnier ...
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Se d’infelice amore muoiono gli amanti, li hanno uccisi gli uomini e il destino: questo forma il paradigma minimo delle novelle della quarta giornata del Decameron. Gli amori a infelice fine che Filostrato [...] il basilico nel vaso in cui ha nascosto la testa del suo amato Lorenzo. Lei stessa l'ha voluta staccare – ‘spiccare’, usa Boccaccio – dal cadavere dell’amante, comparsole in sogno dopo che i fratelli di lei lo hanno ucciso. La pianta cresce bene e ...
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Zinevra è la protagonista della nona novella della seconda giornata del Decameron di Giovanni Boccaccio. La sua vicenda inizia con la conversazione di un gruppo di mercanti italiani a Parigi che tradiscono [...] le proprie mogli senza rimorsi, così anche queste ultime approfittano dell’assenza dei mariti per divertirsi con gli amanti senza la paura di essere scoperte.
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Tra il XIV e il XV secolo, su spinta di intellettuali come Francesco Petrarca e Giovanni Boccaccio, importanti studi sulle lingue e sulle letterature classiche finiscono per imporsi nel panorama nazionale, [...] determinando un cambiamento radicale nella concezione dell’uomo non solo in quanto tale ma anche nella complessità delle sue relazioni con gli altri individui ...
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«De Livence al Timâf» e «tra la mont e il mar» recita il detto che si sente comunemente pronunciare in Friuli riguardo ai confini del Friuli storico. Un territorio che, quindi, si estende dalla città di [...] venetofona.
G. Papanti, in I parlari italiani in Certaldo, alla festa del V centenario di messer Giovanni Boccaccio, presenta tre varietà diverse di pordenonese nella sua traduzione della novella nona della prima giornata del Decamerone, di cui ...
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boccaccia
boccàccia s. f. [pegg. di bocca] (pl. -ce). – 1. Bocca grande e sgraziata o sformata; si usa soprattutto come espressione di spregio o riferito a persona maldicente o sboccata: chiudi questa b.; non dar retta a quella boccaccia....
Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...