Fabio Rossi
dio. Finestra di approfondimento
Nomi di Dio e del diavolo - Come accade per molti termini che pertengono alla sfera del divino o del diabolico, d. e diavolo sono parole spesso deformate o [...] caso saranno divinità, e i meno com. deità e nume, per d. ƒfolle è chi crede altra deità che la nostra [G. Boccaccio]), e demonio o demone, per diavolo (sugli occhi della donna lampeggiò un sorriso da demone [G. Verga]). Si tenga peraltro conto che ...
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stutare v. tr. [lat. ✻extutare, der. di tutare "proteggere, colmare", col pref. ex- "via da"], ant., region. - [provocare lo spegnimento di un fuoco e sim.: voi, sì come savio, anzi che più s'accenda il [...] fuoco, providamente pensate di stutarlo (G. Boccaccio)] ≈ estinguere, (region.) smorzare, spegnere. ↔ accendere, (region.) appicciare. ...
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ove /'ove/ [lat. ŭbi] (radd. sint.), lett. - ■ avv. 1. [per indicare stato in luogo o moto a luogo, con valore interrogativo, relativo, ecc., anche seguito da che: la notte era sì buia e sì oscura che [...] egli non poteva discernere o. s'andava (G. Boccaccio)] ≈ dove. 2. [in qualunque luogo: So che sempre, o. io sia, l'amerò morto (L. Pulci)] ≈ dovunque, ovunque. ■ cong. 1. [con valore avversativo: Lagrime triste, e voi tutte le notti M'accompagnate, ...
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ristare v. intr. [var. pop. di restare] (coniug. come stare: io ristò, ecc.; aus. essere], lett., non com. - 1. a. [assol., spec. di persona, cessare ogni movimento, restare fermo, immobile: a quelle parole [...] un'azione, fare una pausa: il buon uomo non era ancora ristato di picchiare, che la moglie rispose (G. Boccaccio)] ≈ cessare, finire, smettere. ↔ ricominciare (a), riprendere (a). 2. [assol., fare una sosta nel cammino: Perché non scendi? Perché non ...
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donde /'donde/ [lat. de ŭnde], lett. - ■ avv. 1. [da quale luogo (in frasi interr. dirette e indirette): d. vieni?] ≈ da dove. 2. a. [con valore causale, per qual motivo: d. tanti piagnistei?] ≈ come mai, [...] : ritornò al punto d. era partito] ≈ da cui. 2. [di cui: perché sì rado Mi date quel dond'io mai non son sazio? (F. Petrarca)] ≈ di cui. 3. [per il quale: in un bosco si ripuose in aguato, d. doveva il Guadastagno passare (G. Boccaccio)] ≈ per cui. ...
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partire¹ [lat. partire o partiri "dividere", der. di pars partis "parte"] (io partisco [poet. io parto], tu partisci, ecc.), ant., lett. - ■ v. tr. 1. [fare in due o più parti: il bel paese Ch'Appennin [...] [togliere ciò che è attaccato o congiunto: egli aveva l'anello assai caro, né mai da sé il partiva (G. Boccaccio)] ≈ allontanare, separare, staccare. ■ partirsi v. intr. pron. [lasciare qualcosa, con la prep. da: p. dalla via retta] ≈ abbandonare (ø ...
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saettare v. tr. [lat. sagittare "lanciare saette"] (io saétto, ecc.). - ■ v. tr. 1. (ant.) [colpire con frecce, anche assol.: s. il nemico; a s. ed a gittar pietre l'un verso l'altro fieramente incominciarono [...] (G. Boccaccio)] ≈ (lett.) dardeggiare. 2. (estens., lett.) [fare arrivare da una parte all'altra, con forza e per lo più per colpire o abbattere: E se non fosse il foco che saetta La natura del loco, i' dicerei Che meglio stesse a te che a lor la ...
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bruto [dal lat. brutus "pesante, inerte, stolido"]. - ■ agg. 1. a. [privo della ragione: al ventre serventi a guisa d'animali b. (G. Boccaccio)] ≈ dissennato, folle, insensato, irragionevole, matto, pazzo. [...] ↔ assennato, ragionevole, sensato. b. [dotato della violenza istintiva e cieca che si suole attribuire alle bestie: la forza b.] ≈ animalesco, belluino, bestiale, (lett.) ferino, primitivo, primordiale, ...
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Pittore. Figlio di un Antonio de Boccatiis, espertissimo ricamatore, di famiglia originaria di Cremona ma che già dal 1465 aveva preso quasi stabile dimora a Ferrara lavorandovi anche per conto degli Estensi, nacque a Ferrara circa il 1467 se...
Scrittore (Certaldo o Firenze 1313 - Certaldo 21 dic. 1375). Tuttora sostenuta da alcuni la nascita a Parigi, da un'ignota francese, certo è comunque che il B. nacque da un amore illegittimo d'un mercante certaldese stabilitosi a Firenze, Boccaccio...